mercoledì 1 agosto 2012

Brüderle studia da leghista


La FDP affonda nei sondaggi, la popolarità di Roesler e Westerwelle è ai minimi e per entrare al Bundestag i liberali dovranno spararle sempre piu' grosse. Tutto sulla pelle dell'Europa, a spese degli eurodeboli. Brüderle ci ricorda quei politici padani che a Pontida hanno parole affilate, ma poi a Roma votano di tutto in nome della realpolitik.  Un'intervista su Die Welt
Il leader della FDP al Bundestag Rainer Brüderle si oppone ad una licenza bancaria per l'ESM e avvisa Francia ed Italia: "I paesi donatori del nord non sono disponibili in maniera illimitata".

Welt: Herr Brüderle, in Europa ci sono voci che intendono dotare il futuro fondo di salvataggio ESM con mezzi illimitati attraverso una licenza bancaria. Che cosa ne pensa?

Brüderle: Una licenza bancaria per il fondo di salvataggio ESM è una macchina per l'inflazione e un'arma per la distruzione della ricchezza. Questo non è né nell'interesse tedesco, né nell'interesse europeo. Con l'ESM la Germania ha già raggiunto i limiti di ciò che è costituzionalmente possibile,  politicamente sostenibile ed economicamente ragionevole. I piani per una capacità illimitata di indebitamento dell'ESM devono immediatamente essere riposti in un cassetto.

Madrid, Roma e Parigi non devono esagerare. Con il ricorso alla stampa di denaro non si risolvono i problemi. La Germania ha già espresso molta solidarietà verso il sud Europa. I donatori del nord Europa non possono assumersi responsabilità illimitate, nel loro interesse ma anche nell'interesse dell'Europa non parteciperanno ad una politica inflazionistica suicida.

Welt: Lei è convinto che il ministro delle finanze Schäuble intenda evitare con tutte le sue forze la concessione di una licenza bancaria?

Brüderle: Il Ministero delle finanze si è espresso chiaramente. Per buone ragioni una licenza bancaria per l'ESM non è né prevista né necessaria. Non ci sono neanche trattative, piuttosto solo delle dichiarazioni pubbliche da parte degli interessati. Ma nessuno deve essere intimorito.

L'ESM non ha ancora iniziato il suo lavoro. Non è ragionevole, prima del suo inizio lanciare speculazioni su come dovrebbe essere cambiato. In questo modo si distrugge la fiducia in una politica di bilancio e finanziaria ordinata in Europa, che proprio ora stiamo cercando di costruire.

Welt: Una licenza bancaria per l'ESM, rappresenta per la FDP una linea rossa che non può essere superata - anche se la coalizione dovesse rischiare la rottura?

Brüderle: La coalizione è unita nel negare una licenza bancaria per l'ESM. Una messa in comune dei debiti fatta di nascosto - e una licenza bancaria non sarebbe niente di diverso - la rifiutiamo. Non importa, se sotto forma di licenza bancaria, Euro-bonds, o fondo per il rimborso del debito.

Siamo solidali e aiutiamo i nostri partner europei. Abbiamo messo in piedi il Fiskalpakt, l'ESM e l'EFSF. Ma per noi resta valido il principio "Nessun aiuto per nulla". Ci aspettiamo l'attuazione delle riforme concordate nei paesi che saranno sostenuti, ma non un dibattito sui nuovi strumenti.

Welt: Anche se l'ESM non riceve nessuna licenza bancaria, i rischi assunti dalla BCE potrebbero crescere. Presto la banca centrale potrebbe nuovamente acquistare titoli del debito pubblico. Si sente sollevato dagli aiuti di Francoforte oppure preoccupato?

Brüderle: Ci troviamo in una situazione molto particolare, per questo è importante seguire i propri principi. A Francoforte ha sede anche la Bundesbank. La BCE negozia in maniera indipendente. Il suo compito centrale è garantire la stabilità dell'Euro, sono certo che per fare questo prenderà tutti i provvedimenti necessari.

Capisco anche Draghi, quando rassicura: la BCE nell'ambito del suo mandato è pronta a fare tutto il possibile per difendere l'Euro. Il compito della BCE non è finanziare a lungo termine gli stati. In questo ambito noi tedeschi abbiamo una speciale sensibilità per la stabilità della moneta e sosteniamo anche l'indipendenza della banca centrale.

Welt: La cancelliera dichiara che intende fare di tutto per stabilizzare l'Euro. Questo va daccordo con la sua precedente affermazione "rifiuto gli Euro bond fino a quando vivrò"?

Brüderle: L'Euro non potrà sopravvivere come unione dell'inflazione e della messa in comune del debito. Gli Euro-bonds non sono una soluzione, servono solo a ritardare le riforme. Il problema di alcuni paesi in Europa è la scarsa competitività e una politica di bilancio non sostenibile. La soluzione può arrivare solo con politiche di risparmio e di riforma e non attraverso Euro-Bonds, che servono solo a nascondere i problemi.

Welt: Condivide le parole di Schäuble secondo cui "dibattiti emozionali, su un'uscita della Grecia dalla zona Euro non portano a nulla"?

Brüderle: La decisione se la Grecia debba rimanere nella zona Euro oppure no, deve essere presa ad Atene. Per noi liberali è chiaro, la Grecia alla fine dovrà mantenere le sue promesse. 

Il destinatario della solidarietà ha il dovere, di fare il possibile, per eliminare le cause della sua miseria. Se i greci non intendono farlo, devono assumersi le conseguenze. Grazie al fondo EFSF e al fondo ESM l'Europa è meglio attrezzata per una probabile uscita della Grecia dall'Euro di quanto non fosse due anni fa. Ma i fondi di salvataggio non sono lì, per finanziare la mancanza di riforme nei paesi in crisi.

19 commenti:

  1. A quel patetico meschino opportunista politico vorrei chiedere se invece pensa che i paesi donatori del sud siano disponibili in maniera illimitata a farsi fregare da cialtroni come lui e a doversi pure sorbire i loro predicozzi...é ora che lo cominciamo noi ad applicare il principio: nessun aiuto per nulla e lo dobbiamo fare uscendo dall'euro e dal mercato comune europeo.

    Questa poi è clamorosa...."Il problema di alcuni paesi in Europa è la scarsa competitività e una politica di bilancio non sostenibile. La soluzione può arrivare solo con politiche di risparmio e di riforma" Siamo a livelli incommentabili...

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  2. Vorrei solo che qlk ricordasse ai liberali tedeschi che fin'ora l'Italia è un paese donatore non aiutato (anche se per donare si indebita a tassi + alti di quelli che chiede a chi aiuta a differenza della Germania)

    ...Vogliono davvero visto che dicono di aver raggiunto il limite delle loro risorse (pensa noi!!) che l'Italia passi dall'altra parte?

    MArioC

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  3. Ma questo è un emerito "sciocchino". Che come tale, si può rivelare un aiuto...per il meglio (euro-break).
    L'ignoranza marchiana si sposa alla grettezza (non vale neanche la pena di correggere le inesattezze economiche e giuridiche sparate con la sicumera di un calderoli o di un castelli), ma il tutto non fa che accelerare l'insosteniblità della grande truffa-euro e AFFRETTARE LA FINE...addavenì il 1943 e l'8 settembre p.v.! http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100018656/two-steps-closer-to-growth-liberazione-and-the-italian-lira/.
    I più pericolosi, in fin dei conti, sono i draghi e i sostenitori del "bisogna fare qualunque cosa per salvare il fogno dell'euro", perchè veramente fanno prolungare l'agonia, distruggendo irreversibilmente gli Stati basati su costituzioni democratiche (sorte dalla lotta al nazifascismo, che rinasce in forme nuove, oh se rinasce!).

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    1. Caro Quarantotto, l'articolo che hai linkato di Ambrose Evans-Pritchard credo sia eloquente sulla situazione dell'Italia: "Their one big problem is that they are in the wrong currency". Più chiaro (a noi, ma non ai nazitecnocrati) di così...Loro (i tecnocrati) sono consapevoli del fatto che l'Euro è stato creato appositamente per fare ciò che sta facendo. Cioè non ci sono errori (The contractionary policy mix has been calamitous. The ECB allowed – or rather caused – the Italian M1 and M3 money supply to collapse at Great Depression rates last year by tightening monetary policy into the slump. This was one of the worst episodes of policy error of the last half-century), non c'è una politica economico-monetaria errata frutto di valutazioni sbagliate , queste politiche soprattutto nel nostro paese così come in Grecia, Portogallo, Spagna, sono frutto di una scelta ponderata e deliberata che ha come grimaldello il Sig. Monti. Sono le politiche BCE che per sua interposta persona ci stanno affossando e stanno facendo marcire il nostro sistema produttivo. Siamo in dittatura, una dittatura che non si esprime con i fucili o le bombe, ma a colpi di spread. Un caro saluto.

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    2. Flavio, se ti va, fatti dare la mia mail da...Albert e digli pure che te l'ho detto io (glielo confermerò appena mi dici che lo farai,...anche se ha molto da fare :-) )

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    3. Fatto...posso chiederti una cosa? Cosa ne pensi di questo articolo apparso sul Guardian il 26 giugno scorso http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/jun/26/robert-mundell-evil-genius-euro ?

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    4. Ebbene la differenza la fa la "qualità" del pensiero.
      Guarda questo passaggio conclusivo in un rapporto FMI (http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2010/wp10226.pdf)
      "The bad news is that irrevocably fixed nominal exchange rates do come at the cost of larger and more permanent trade imbalances, just as Friedman (1953) claimed more than half a century ago. The good
      news is that these imbalances are not completely unavoidable. With a fixed exchange rate, trade imbalances are all the smaller and their adjustment to shocks all the faster, the more flexible the national labor and product markets are. Similarly, structural reforms that smooth the business cycle (e.g., by increasing growth contributions from domestic sources in very open trade surplus economies) can help reduce precautionary savings and thereby lower trade surpluses. Finally, measures to improve the fiscal balance are likely to aid efforts to reduce large deficits in international trade." (cit.p.14).

      Come per Mundell rispetto al trattato UEM, come per il "Washington Consensus" rispetto al fiscal compact (sulla cui portata giuridico-economica, nel quadro dei trattati, ti rinvio al mio commento nel post precedente su questo blog),anche qui, nonostante l'apparente coincidenza di vedute di principio, la stessa finisce laddove FMI, nel 2010, evidenzia, senza ipocrisie teutonico+piddine sul debitopubblicobrutto, come sia una crisi di debito privato basata sulle bdb lo diagnosticano, al FMI, citando Friedman ! La differenza, dunque, è che esiste esiste una ben maggiore soundness of thought e una maggior indipendenza dalla finance-governance.

      Insomma, non si cita solo il labour market ma anche quello "products" (che esige investimenti e riduzione di precautionary savings, secondo accenti keynesiano e senza indulgere troppo nella vecchia legge di Say)...
      E infatti, FMI ora prende le distanze dalle politiche tedesche-UEM, perchè anche fare il c...ai lavoratori dipendenti è, per Mundell come per il FMI (e friedman), un mezzo e non un fine (e d'altra parte è in contrasto patente con gli artt.3 tr.sull'Unione e 146-147 tr. sul funzionamento dell'UE, di cui ti consiglio la lettura).
      Anche perchè le "supply-side" politics sono diverse dal financial-welfare cui ci sta riducendo bundesbank-UE e dalle riforme strutturali procicliche di draghi-monti (dato che friedman non nè il FMI non sostengono che ocorra farle in modo prociclico e\o a costo di indurre una recessio fiscal-dragged).

      In fondo il dissidio "di misura" è lo stesso che c'è tra bundesbank e lo stesso draghi, come pure tra la prima e la confindustria tedesca (produzione e friedman-mundell ormai contrapposti a bundesbank-g&s-trilateral, dato che supply è pur sempre economia reale)...
      Nel frattempo pare che il nano provi ad arruolare (tramite martino) lo stesso Mundell nello spaghetti-tea party, per un evetuale post-euro o regolamento di conti con la CI.

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    5. Aggiungo, per indispensabile completezza, che la teoria di Mundello nasce dall'esperienza USA e non nasconde l'esigenza imprescindibile di un bilanco federale capace di fare traferimenti (rendendo veramente irrilevante la bdb all'interno dell'OCA).
      Insomma, ai padroni fa piacere ma non si dimentica di chi...si deve comprare i prodotti (la domanda aggregata aleggia in tutta la sua superiorità di modello workable).
      Peraltro, come evidenzia Bagnai, un'OCA non è mai una cosa "utile": o è, tra paesi con identità inflazionistica perdurante (e con eguale elasticità dell'offeta) sicchè, non essendoci scostamenti dei tassi nominali, "inutile", o, diversamente, è soltanto dannosa e apportatrice di problemi ciclici aggiuntivi a quelli "ordinari" (non risolvibili con la felssibilità dei cambi e tutti a carico, comunque, del "lavoro")...
      Annamo bene!

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    6. Carissimo Quarantotto,
      innanzitutto complimenti per le sue spiegazioni. Premetto che non ho competenza economica tale da intervenire ma volevo segnalare una cosa: lei parla giustamente di "esigenza imprescindibile di un bilancio federale capace di fare trasferimenti". Tutti i sistemi federali prevedono un sistema di perequazione degli squilibri regionali esistenti e la Germania stessa prevede il meccanismo del Finanzausgleich.
      E'evidente che un sistema federale per poter star insieme deve prevedere un tale sistema di "riequilibrio", ma è ormai chiaro ed altrettanto evidente che i paesi del Nord Europa non ne vogliono sapere. Mi dica lei se non sia azzardato concludere che un'unione europea federale non la vedremo mai.

      Molto interessante questo blog continuerò a leggerlo con regolarità.

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    7. Sì ma non vorrei aver generato un equivoco: i trasferimenti, nell'ambito di una OCA sono solo uno strumento di "limitazione" del danno (laddove le economie dei paesi partano da non perfetta coincidenza dei fondamentali-non semplice convergenza-, caso in cui l'OCA, come l'euro, è inevitabilmente dannosa).
      L'OCA in sè, e questo è il punto, è una cosa dannosa o inutile (se no ricadiamo nel piddinismo-ipocrita-prodiano), perchè COMUNQUE si riflette INEVITABILMENTE a danno del "lavoro" e delle PMI, anche se non fatta apposta "male" come l'euro (la mia discussione con Flavio focalizza ciò e getta luce sulla figura dei Mundell).

      Mica volevo salvare friedman (!), ma anzi sottolineare come nemmeno il FMI ormai (temendo il più grande disastro della storia economica) rinunci all'analisi keynesiana.
      Per cui la spesa pubblica non è un male,lo Stato non è brutto, e la piena occupazione è un equilibrio tendenziale su cui non può prevalere l'interesse delle banche e dei loro giochini (separiamo le banche d'affari dalle commerciali e nazionalizziamo queste ultime...ma vedrai che sarà inevitabile, tra un pò) http://icebergfinanza.finanza.com/2012/07/30/germania-quello-che-non-vi-hanno-raccontato/.
      Link "istruttivo", specialmente qui :-)

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    8. grazie Quarantotto perché stai davvero alzando il livello del blog !

      volevo sfruttare l'occasione per farti una domanda: e' da escludere che la Germania possa avere un'inflazione piu' alta del sud Europa in considerazione dei:

      tassi negativi a cui si finanzia il governo ormai da tempo,

      delle bolle immobiliari di Monaco, Amburgo, Francoforte, Berlino etc etc

      dei mutui a tassi inferiori al 3%, ad esempio nella città dove vivo si sta costruendo un po' ovunque,

      dei capitali in fuga dal sud europa che cercano impieghi sicuri in Germania

      di un sindacato ultimamente piu' aggressivo (dopo 15 anni di moderazione)

      di un export che rimarrà vivace grazie all'euro debole,

      e soprattutto in considerazione del fatto che se si vorrà prolungare di qualche mese o anno la vita della moneta unica lo si potrà fare soltanto fornendo liquidità illimitata ai mercati

      pensi sia uno scenario in qualche modo realizzabile e potrebbe davvero contribuire alla soluzione degli squilibri?

      ne hanno parlato molto economisti come Mark Schieritz o Tomas Mayer

      grazie

      Voci

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    9. L'inflazione, secondo gli studi seri, si genera per tensioni (innalzamento) della domanda (es; il caso della grecia super insufflata per sostenre l'import), aumento del costo del lavoro, aumento del prezzo delle materie prime.
      La Germania reprime i primi 2 elementi, e non da oggi e, infatti, ha da sempre un'inflazione più bassa dei "vicini" (oggi il pericolo non è l'inflazione ma le bolle speculative, come evidenzi, che generano, semmai, deflazione per successiva caduta traumatica della domanda nel paese interessato).
      Questo è un punto qualificante della sue politiche, da sempre e non a causa di Weimar(fantasma inappropriato, perchè il nazismo nacque sotto la deflazione--disoccupazione post 29), ma per l'idea mercantilista che fa leva sulla crescita come sviluppo dell'export, e conquista degli altri mercati per vantaggio sul lato dell'offerta, ad es, a parità di prezzo nessuno si compra una nuova thema e tutti vorrano un'audi o una bmw. Ergo, con l'euro, non potendo -dati i limiti di bilancio che impediscono analoghe correzioni equivalenti del costo del lavoro, pena la caduta rovinosa della domanda interna e la recessione (come oggi, e da tempo, si sta verificando in Italia, le fiat-alfa escono dal mercato e si...trasferiscono negli USA, fuori dell'area euro).

      Mi chiederai, dati i "fattori" che metti in gioco: ma la quantità di moneta non influisce sull'inflazione?
      Ni, molto poco e comunque molto meno di quello che lascino pensare i commentatori-giornalisti-sinn vari tedeschi. Et pour cause...dato che sono creditori (nei modi che ho evidenziato qui in precedenti post) e in più per...miopia, in quanto la festa dei bassi tassi, finirà per caduta della domanda propagata anche in Germania a causa dell'austerity imposta nel tentativo di salvare i propri crediti (maldestramente erogati per sostenere la propria domanda a paesi ben più deboli dell'Italia e anche in USA dove ti suggerisco di approfondire la situazione di Taunus controllata deutschebank..una vera bomba ad orologeria che incombe come Lehman&brothers).

      In un altro post, ho illustrato come il "non inflactionary loss absorbing capacity"-NILAC dell'area UEM sia di circa 2000 miliardi di euro e come una modesta inflazione (intorno al +1%)riverrebbe da un ammontare all'incirca doppio di nuova liquidità.
      Certo si svaluterebbe l'euro: ma farebbe bene a tutti, tanto che confindustria tedesca se ne rende conto (cadendo i mercati UE occorre ampliare l'export extra-UEM).

      Ma il pass-through tra svalutazione (deprezzamento) di una moneta e inflazione è alquanto basso (0,1-0,2% di tale svalutazione nominale) e solo se poi non si adottano ovvie misure di politica economica "correttiva (in Italia a seguito dell'uscita dello sme e della svalutazione al 20% della lira, l'inflazione "calò" dal 5 al 4%, checchè ne dicano i terroristi "interessati" che guidano il gioco attuale).

      In sintesi, la soluzione meno traumatica, specialmente per la germania, sarebbe proprio far aumentare di un pò l'inflazione riportandola sopra le media del 2% per alcuni anni con stimoli alla domanda interna, cioè, aumentando i salari e gli stipendi. Ci sarebbe una sana crescita, i conti rimarrebbero sani,aumentando il PIL e pure per bene, solo che, diminuirebbe il comparto dell'export UEM...nel ciclo e sempre potendo compensare ciò con maggior export extra-ue, che comunque sarebbe consentito dal calo dell'euro e di import extra-ue.
      E' così semplice? Sì, ma solo se si considera l'interesse dei popoli e non quello delle banche -finanza (che hanno in mano tutto, le istituzioni UE e anche i giornali, come attesta il tuo meritorio blog).
      Ovviamente, con tutte le sfumature "ideologiche" sempre presenti, economisti onesti germanici e non "di propaganda", allevati a Washington consensus e che considerano la "gente" pecore da tosare senza alcun rispetto, potranno confermarti questo scenario...

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  4. via dalla dittatura dell'Euro. Come dice Bagnai, l'Euro non può poggiare sulla differenziazione delle bilance commerciali, se non c'è nessun meccanismo che riporta il sistema in equilibrio, ci saranno sempre differenze di...spread.
    Riacquistare la Sovranità Nazionale e Monetaria, non c'è altro sistema, questo articolo conferma,e poi a quel punto cominciare a capire cosa produrre, come produrre e quanto produrre. E mettere al centro dell'azione politica economica "l'invenzione" del lavoro per tutti.

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  5. @Quarantotto

    Sono andato a ri-leggere l'articolo da te citato apparso su IcebergFinanza, però trovo una contraddizione tra ciò che vi si sostiene ed i fatti.

    Cito dall'articolo:

    …nessuno ha raccontato ai tedeschi che molte delle misure adottate sinora non servivano per salvare i “fannulloni” greci o spagnoli ma per salvare i sistemi bancari tedesco e francese (che detenevano molti titoli di questi paesi, ndr). Molti dei finanziamenti alla Grecia non sono mai arrivati ad Atene, hanno semplicemente fatto un giro da Francoforte a Francoforte.

    E più sotto:

    Il governo tedesco dà i soldi al fondo di salvataggio dell’Unione europea in modo che possa dare i soldi al governo irlandese in modo che il governo irlandese può dare indietro denaro alle banche irlandesi così le banche irlandesi possono rimborsare i loro prestiti alle banche tedesche.

    Ma allora se il gioco, per alcuni sporco, della Germania é questo, perchè mettono i bastoni fra le route della BCE?
    Dovrebbero essere felicissimi dei vari fondi ESM et similia?
    Più soldi vengono stampati e prestati agli stati non tedeschi più grandi i ritorni per le banche tedesche.

    A me sembra logico. A voi no?
    Cosa è che mi sfugge?

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    1. @luigiza: innanzi tutto il pericolo nr 1 ora per la germania si chiama insolvenza. I sistemi bancari privati degli stati periferici sono indebitati con le banche tedesche (ad es. target2) e anche gli stati stessi. Per questo chiedono austerità e rigore, è come se un tuo vicino di casa ti dovesse dei soldi e ogni giorno piange con te che non riesce a campare e tu gli dicessi di non mangiare più carne e fare solo un pasto al dì. Ti tutelerebbe dal rischio di insolvenza ma lui lo manderesti a gambe all'aria un attimo dopo che ti restituisce i soldi (sempre se ci riesce).

      I fondi ESM, i salvataggi ecc non fanno altro che esporre ulteriormente la germania in primis in questo rischio (ulteriori prestiti a tassi di favore) perchè il grosso della liquidità proviene dalla loro banca centrale.
      In ultimo all'elettorato tedesco (a cui, con la riforma hartz, si sono chiesti enormi sacrifici sociali) non sta bene di fare beneficienza a quelli del sud, quelli pigri, quelli che lavorano poche ore e vanno in pensione presto (cosa palesemente falsa in quanto le difficoltà dei pigs hanno origine proprio dalla concorrenza sleale fatta dalla germania: rif riforma hartz e da un'area valutaria in totale squilibrio).

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    2. @Tosarelli Massimiliano

      Grazie per la cortese risposta piena tra l'altro di sano buonsenso, priva di quell'astio del tutto gratuito nei confronti dei tedeschi di altri lettori ed in linea con gli interventi, dal sottoscritto molto apprezzati , del lettore che si firma Der Pilger e che spero di poter leggere ancora in futuro.

      Ma guarda che l'avevo capito pure io.
      Sono altri quelli a cui indirizzavo la mia domanda.

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    3. Diciamo che è una questione di "potere" esercitabile su "altri" invece che di maggiori aggravamenti, temuti, dei propri conti pubblici.
      Se saltano i sub-prime in USA e le banche tedesche sono "esposte" in sofferenze (e lo sono ancora, specie le controllate USA), alla germania non salta in mente di dire alle proprie banche: avete sbagliato ora sbrigatevela da soli.
      Lo Stato federale è intervenuto a trasferire soldi pubblici (sottratti ad altri scopi del pubblico bilancio) alle banche, del cui "sistema" è, oltretutto, azionista circa al 40%.

      Se la stessa crisi bancaria di liquidità si verifica per i greci o gli irlandesi, sono questi Stati che, (dato l'innalzamento del debito privato oltre ogni sostenibilità per consumi a "debito"...di beni tedeschi e per afflusso di capitali tedeschi, prestati per interessi nominali più alti e crescenti, espressi nella stessa valuta, ed impiegati in un'eccessiva intrapresa immobiliare) danno i soldi alle proprie banche.
      E lo fanno emettendo debito pubblico.
      Questo, a sua volta, sarà più difficle da collocare e ne crescerà l'onere per interessi-spread (fino a diventare insostenibili).

      Chi sottoscrive questi titoli pubblici (le stesse banche creditrici dei privati, tra l'altro) lo fa per gli interessi più alti, guadagnadoci, (già più alti erano i crediti facili allo stesso sistema privato).
      Al momento in cui gli interessi sul debito "greco (o PIGS) superano una certa soglia, si incassano gli interessi (guadagnandoci una seconda volta) ma diventa più insicura la restituzione (la crisi di liquidità innescata dall'eccesso di debito privato fa cadere domanda e PIL e crescere automaticamente la proporzione tra debito pubblico e PIL stesso).

      Solo che gli interventi di liquidità a carico UE, per salvare euro e bilancio pubblico del paese debitore dal "fallimento-insolvenza", sono, per patto tra Stati membri, ripartiti per quote tra tutti e la germania possiede, (per ordine di grandezza del PIL) la quota maggiore, anche se però "riprende" in successiva restituzione (del debito privato sottostante) anche una quota maggiore dallo stesso intervento, ma non a livello pubblico, appunto a livello privato bancario.

      I soldi tedeschi in uscita (gravanti su ogni cittadino, procapite, quanto gravano sul cittadino italiano o francese!) sono creati emettendo debito pubblico o garanzia equivalente: cioè, per rimpolpare le proprie banche, la germania emette un debito "avvertito" dai contribuenti in quanto pubblico, e perciò l'esigenza politica di incolpare il debitore privato greco o PIGS di questo "aggravio" fiscale, non addossando in modo trasparente la responsabilità al proprio sistema bancario irresponsabile prestatore.

      Ma l'aggravio è sempre molto minore di quello che la germania dovrebbe sopportare, per gli stessi comportamenti "imprudenti" bancari, al di fuori dell'UEM. In tal caso prendeva in carico, sul bilancio pubblico, tutto il credito bancario inesigibile, com'è accaduto appunto nel caso dei subprime USA.
      L'alternativa sarebbe lasciare fallire le banche e nazionalizzarle con garazia statale dei depositi (entro limiti ragionevoli), separando il credito commerciale da quello speculatico finanziario. Ma le banche comandano (tramite bundesbank) e non lo consentono...per ora (finchè i cittadini UE tutti non si sveglieranno). Oppure creare senza limiti,tramite la BCE, "nuova" liquidità per acquistare i titoli pubblici in euro, nella misura necessaria.
      Ma qui subentra la paura dell'inflazione che più che effettiva (la nuova liquidità creerebbe molto poca inflazione) è dovuta al temere sia rivendicazioni salariali dei sindacati tedeschi con la fine del vataggio competitivo determinato dalle riforme Hartz sia politiche di sostegno all'occupazione (sussidi e integrazioni) che graverebbero sul bilancio, facendo rialzare gli interessi sul debito tedesco...

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    4. Quindi sì, è vero, in definitiva, il rifiuto tedesco è del tutto irragionevole e determinato esclusivamente da una visione politica che dimentica la "ragione"del credito, privato a privati, emesso alla base di tutto: il sostegno delle proprie esportazioni agevolate dalla moneta comune (cioè l'ampliamento dell'export che l'euro consente su economie con tassi di inflazione più alti e flessibilità produttiva inferiore, ab origine e quindi convenientemente "occupabili").
      Ma questa è una crisi "tipica" e già ampiamente vista e prevedibile
      http://www.tnr.com/article/economy/95989/eurozone-crisis-debt-dont-blame-greece

      In UE poteva essere facilmente prevenuta con maggior cooperazione e minor competitività contraria a regole e spirito dei trattati (come ho spiegato altrove su questo blog)

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  6. grazie 48, hai alzato e non di poco, il livello delle discussioni...

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