mercoledì 4 luglio 2012

Disoccupati del sud-Europa, studiate il tedesco!


In Germania, nonostante i milioni di disoccupati e sottoccupati, mancano lavoratori qualificati e allora si cercano nei paesi in crisi. L'ostacolo resta la conoscenza della lingua: un mercato del lavoro europeo resta un miraggio. Da Welt.de
Alle imprese nazionali mancano nuove leve. I candidati del sud-Europa dovrebbero sopperire alle mancanze. Nelle agenzie federali per il lavoro (Arbeitsagentur) il numero di candidati si è quadruplicato - ma molti non sono adatti.

Francesca Lopez-Tomasety negli ultimi 5 anni ha lavorato solo la metà del tempo. A volte una settimana, a volte per tre mesi. "Ho lavorato in molte cliniche", ci racconta l'infermiera. La maggior parte del tempo è stata però disoccupata. Da poco Francesca ha un nuovo datore di lavoro - non in Spagna, ma in Germania.

Lopez-Tomasety è una delle 27 infermiere spagnole, che in queste settimane hanno iniziato presso la clinica universitaria di Erlangen, in Franconia. La clinica universitaria all'inizio dell'anno ha pubblicato un annuncio in Spagna - in meno di 4 settimane sono arrivate piu' di 1000 candidature. "Questo è il numero di candidature che normalmente riceviamo in un anno", ci dice il direttore Reiner Schrüfer. E in Spagna si trovano dei profili molto specializzati, che nel nostro paese sono difficili da trovare. 

"La Germania è molto attrattiva per i paesi del sud Europa", ci conferma Raimund Becker, responsabile per i lavoratori specializzati dell'agenzia federale per il lavoro (Bundesagentur für Arbeit). L'agenzia federale sta sempre piu' cercando forza lavoro qualificata in Portogallo, Spagna, Italia e Grecia.

Il numero dei candidati esteri è quadruplicato

Nei primi 5 mesi si è quadruplicato il numero dei candidati provenienti dai paesi in crisi. Si cercano soprattutto ingegneri, medici, infermieri ma anche lavoratori per gli alberghi e i ristoranti e nel settore metalmeccanico ed elettronico. La Zentralstelle für Arbeitsvermittlung (ZAV) a Bonn ha raddoppiato il numero dei suoi dipendenti per il recruiting di personale qualificato dall'estero, da 50 a 100.

Di un cambio di paradigma nella gestione del lavoro ci parla anche Becker. "Prima si proponevano i disoccupati tedeschi per posizioni all'estero, oggi invece reclutiamo professionisti per portarli in Germania". L'agenzia sta reclutando nei paesi con un surplus di manodopera qualificata. Nelle fiere specializzate e nei recruiting day, le Arbeitsagenturen insieme ai datori di lavoro reclutano all'estero i tanto ricercati lavoratori specializzati.

L'ostacolo principale è la scarsa conoscenza del tedesco

L'agenzia per il lavoro di Stuttgart è riuscita a trovare in Spagna per le medie imprese del Baden-Württemberg 33 ingegneri. "L'interesse per la Germania è grande", ci dice Becker. Ma di 300 interessati restano solo dai 20 ai 30 candidati qualificati. L'ostacolo principale è la mancanza di conoscenza della lingua tedesca. Il numero degli occupati dai 4 stati sud Europei in crisi è cresciuto fino ad aprile 2012, in rapporto all'anno precedente, di circa 26.500 unità, o del 6.3 %. "E' evidente", dice Becker.

Invece il numero degli occupati dall'Europa dell'est è cresciuto di 103.700 unità, il 45.7% in piu'. Gli est europei dal primo di maggio 2011 hanno la totale libertà di movimento nella EU. L'aumento è stato in linea con quanto la Bundesagentur si aspettava prima dell'apertura dei confini ad est. Altre istituzioni avevano previsto l'arrivo di un milione di lavoratori. 

Dall'Europa dell'est sono arrivati soprattutto lavoratori non qualificati.

Becker sottolinea che dall'Europa dell'est non "sono arrivati i lavoratori piu' qualificati", piuttosto lavoratori non specializzati impiegati nel lavoro temporaneo, nelle costruzioni, nell'agricoltura e nell'industria. Da oggi al 2025 sarà necessario reclutare all'estero fino a 800.000 lavoratori qualificati, calcola la Bundesagentur, per poter sopperire alla mancanza di personale specializzato.

Fra i target delle agenzie per il lavoro ci sono gli studenti stranieri nelle università tedesche. Ogni 100 studenti, solo il 25% dopo la loro formazione decide di tornare nel proprio paese, il 25% resta in Germania, la metà decide invece di trasferirsi in un altro paese. E sono questi studenti che dovranno essere sempre piu' l'obiettivo per la Germania. 

14 commenti:

  1. Io mi sono mosso in anticipo e se va tutto bene entro il 2013 me ne vado in Austria, visto che dovrei avere il riconoscimento della mia laurea e una conoscenza del tedesco tra il livello b1/ b2

    RispondiElimina
    Risposte
    1. tu hai un pezzo di carta e parli già tedesco. Sei già un pezzo avanti. Ma i milioni di disoccupati del sud-Europa che non parlano tedesco e senza una laurea?

      Elimina
    2. Se dipendesse da me e non da Governi italiani sempre mediocri e corrotti per compiacere alle Potenze straniere di turno, PIEGHEREI la Crande Germania.
      Come ?
      a Malcesine sul Garda e a Como farei delle cliniche per i Crucchi. Costerebbero la metà di quelle tedesche.
      Giobbe

      Elimina
    3. Ciao!

      Com'è andata poi? Ti sei trasferito e lavori in Austria?
      Non avendo altre alternative, toccherà anche a me emigrare.
      Non sarebbe un male nel mio caso, visto che la Germania, mi permetterebbe di seguire eventualmente le mie aspirazioni grazie al sistema di formazione duale. Non conosco la lingua tedesca purtroppo e sto provando a studiarla ma è molto difficile.Non tutti sono fatti per emigrare soprattutto per il proprio carattere visto che determina l'approccio alla vita stessa. Vero è che in assenza di alternativa, si prova. Credo di appartenere al tipo problematico...ma in Italia, evidentemente non c'è posto per me come per tanti altri giovani diplomati, non specializzati in qualcosa tramite esperienza professionale.

      Elimina
  2. Reclutare immigrati specializzati e' un programma anche di altri paesi, il Canada per avere un rapporto ottimale tra popolazione e territorio la popolazione deve crescere dagli attuali 32 a 70 milioni, comunque il governo vuole arrivare almeno a 50 milioni. Per questo ha ristretto l'immigrazione per le riunioni familiari a favore degli immigrati professionali. C'e' gia' un programma di cambiare il visto da studente a residente permanente. Allo stato attuale l'immigrazione si aggira sulle 250.000 unita' annue.

    Stesso dicasi per gli USA, per far ripartire e dare impulso all'economia c'e' il progetto di facilitare il cambiamento del visto di studente a residente permanente. Negli USA circa il 50% di ricercatori e' di origine straniera.

    Un altro paese che ha molto da offrire e' l'Australia, ma c'e' un neo che molti chiamano la tirannia della lontananza.

    C'e' da aspettarsi una concorrenza sul reclutamento del personale qualificato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. che la Germania cerchi di attrarre personale qualificato, è ragionevole e sensato. Se poi consideriamo le differenze di salario è ancora piu' comprensibile. Spesso ci fanno l'esempio americano: quando la Louisiana è in difficoltà, molti lavoratori si spostano in California. Onestamente non mi pare esista un mercato del lavoro comune nella moneta unica. Esistono prospettive REALI, diverse dall'emigrazione, per i disoccupati del sud Europa? Baviera e Baden Wuerttenbeg sono pronte ad accogliere i 6 milioni di disoccupati spagnoli? Ovviamente sono domande a cui nessuno risponderà mai.

      Elimina
  3. Ma come?! dopo avere predicato sul miracolo tedesco, sulla piena occupazione, sul paradiso dei lavoratori veniamo a sapere che in Germania ci sono milioni di disoccupati e sottoccupati...mah!

    RispondiElimina
  4. sto ricevendo valanghe di richieste da parte di italiani d'italia su come si deve fare per emigrare in germania.
    a quasi tutti dico "se non hai una specializzazione impara il tedesco e armati di pazienza. se non hai una specializzazione impara il tedesco e pensaci bene".

    la germania ha cronica carenza di ingegneri e altro personale altamente specializzato. per gli italiani che non lavorano nel settore gastronomia e' durissima, e la Hartz IV ha creato manodopera non specializzata a basso costo. Aggiungo che gli italiani d'italia stentano a credere che qui l'Ausbildung sia una specie di Totem: per qualsiasi attivita', qualsiasi lavoro, ti chiedono almeno 3 anni di corso con tirocinio.

    RispondiElimina
  5. sbagliato, sarebbe: "se non hai una specializzazione impara il tedesco e armati di pazienza. se HAI una specializzazione impara il tedesco e pensaci bene".

    RispondiElimina
  6. Pensaci bene in senso positivo o negativo?

    RispondiElimina
  7. alex, emigrare non e' sempre un'esperienza positiva.
    dipende da chi sei, come sei fatto, qual e' il tuo approccio, ma emigrare vuol dire comunque essere ospite per tutta la vita.
    conosco gente che non tornerebbe indietro e gente che e' tornata indietro dopo un anno. la domanda di questi tempi e' "puoi tornare indietro?". mi riferisco a questo col pensaci bene.

    RispondiElimina
  8. Penso che il segreto è emigrare in un paese dove ami la loro cultura. Se non ami il paese dove stai andando a vivere è meglio starti dove sei. Il motivo per cui voglio andare in Austria è proprio per una questione culturale, visto che in Italia il lavoro l'avrei pure e anche uno stipendio abbastanza decente. Poi le difficoltà ci sono sicuramente, ma da meridionale che vive al nord ti dico: mi sento più contento di essere discriminato perché italiano che essere discriminato nella mia nazione perché meridionale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se questa e' l'impostazione allora credo che avrai pochi problemi.

      La mia esperienza da italiano del nord italia prima e da emigrante nel sud della germania e' che c'e' una fetta di popolazione che emigra odiando ogni mattone del luogo che li ospita.
      Costoro avvelenano l'aria e gettano fango su coloro che, magari non si sono innamorati della terra che li ospita, ma almeno riescono a trovare degli aspetti positivi nella nuova condizione.

      Toi toi toi!

      Elimina
    2. Al giorno d´oggi bisogna essere flessibili e prendere in considerazione di lavorare all´estero. Un esempio é la Germania, dove il settore é in continua espansione e la richiesta di personale é cosí alta che molti ospedali devono assumere personale al di fuori della Germania, agevolando l´inserimento del lavoratore con corsi gratutiti di lingua. Se si é interessati consiglio di consultare agenzie specializzate nella collocazione di personale specifico in Germania come ad esempio www.tta-personalmedizin.de

      Nicola Castrini

      Elimina