domenica 21 ottobre 2012

Sinn: il governo federale dovrà cedere sugli Eurobond


H.W. Sinn su WirtschaftsWoche torna a parlare dei saldi Target e questa volta va contro corrente: gli acquisti di titoli pubblici  da parte della BCE per i tedeschi sono un affare, e presto o tardi avremo gli Eurobond.
I pericolosi saldi Target nell'Eurosistema si ridurranno con l'acquisto di titoli di stato da parte della BCE o tramite il fondo di salvataggio ESM. Ma in questo modo la crisi non sarà risolta. Presto o tardi il governo federale dovrà accettare gli Eurobond.

Fino a poco tempo fa questo ingombrante termine era sconosciuto anche a coloro che si interessavano di economia: nel corso dell'Eurocrisi i saldi Target sono tuttavia diventati un argomento di pubblica discussione. Si tratta di trasferimenti di denaro dal sud al nord dell'Eurozona. Nascono perché la BCE permette alle banche del sud e ai loro clienti di prendere a prestito con garanzie sempre peggiori una crescente quantità di denaro - per poter acquistare beni dal nord, saldare i debiti ed effettuare investimenti.

Perchè sono un problema? Dal punto di vista delle banche nord europee, i saldi Target sono cresciuti per l'offerta di denaro a tassi molto bassi che le banche centrali del sud hanno fatto alle loro economie. Le banche del nord hanno preferito depositare il denaro dei risparmiatori presso le loro banche centrali. Cosi' da sole le banche commerciali tedesche hanno depositato presso la Bundesbank circa 700 miliardi di Euro, e questo è infatti il credito concesso dalla Bundesbank alle altre banche centrali. Invece di ricevere dei crediti ad un tasso di interesse competitivo, per i suoi avanzi commerciali la Germania ha ricevuto solo dei crediti Target: crediti che si dissolverebbero se l'Euro dovesse frantumarsi, oppure sarebbero erosi dall'inflazione se le cose continuassero ad andare avanti come ora.  Anche se l'Euro-crash non dovesse verificarsi, la politica BCE uccide i rendimenti sul denaro dei risparmiatori, delle banche e delle assicurazioni sulla vita.

I saldi Target non sono solo il sintomo e il termometro della crisi, piuttosto una misura del credito pubblico che attraverso la BCE è fluito verso il sud Europa. Insieme all'acquisto di titoli da parte della BCE, questo credito è pari a 4 volte tutti i fondi di salvataggio concessi fino ad ora dai parlamenti nazionali, dalla commissione EU e dal FMI. Se avessimo un sistema come negli Stati Uniti, i debitori Target dovrebbero saldare i loro debiti nei confronti della banca centrale attraverso la messa a disposizione di titoli ad alto rendimento. Se ci trovassimo ancora nel sistema di Bretton Woods, il sistema a cambi fissi che collegava i paesi occidentali fino al 1973, i crediti Target tedeschi, come accadeva allora, sarebbero stati saldati con dell'oro.

E' nella logica della trappola Target in cui è caduto il nostro paese: la Germania deve solo rallegrarsi se i crediti Target della Bundesbank potranno essere sostituiti dall'acquisto di titoli di stato della BCE. Questo controverso programma farà infatti tornare gli acquisti di titoli di stato dal nord Europa e spingerà verso il sud Europa un nuovo flusso di denaro. In questo modo i crediti Target torneranno a scendere e saranno sostituiti da un nuovo credito pubblico della BCE. I crediti della Bundesbank verso l'Eurosistema saranno quindi convertiti in un titolo scambiabile, che a differenza dei crediti Target, anche in caso di rottura della zona Euro manterrà il suo valore. Scommetto, che questo è stato l'argomento con il quale  il governo tedesco è stato convinto da Mario Draghi a tollerare l'acquisto dei titoli di stato tramite le banche centrali dell'Eurosistema - azione contro la quale il presidente della Bundesbank Jens Weidmann si è battuto invano.

Ancora meglio dell'acquisto di titoli mediante la BCE, dal punto di vista tedesco, è l'acquisto di titoli da parte del fondo di stabilità ESM. Diversamente dal consiglio BCE, la Repubblica Federale nel consiglio ESM ha un potere di voto che corrisponde alla sua percentuale di garanzia del 27%. E qui non potrà certo trovarsi in minoranza come nel consiglio BCE con Weidmann. Questa condizione ha contribuito in maniera decisiva per la ratifica del trattato da parte del Bundestag.

Stando così le cose, si deve supporre che l'attivismo dell'ESM a favore dei salvataggi non si fermerà qui. Ad un certo momento la capacità del fondo di salvataggio si esaurirà, e allora ci sarà bisogno di nuovi miliardi. Poiché la corte costituzionale ha bocciato la licenza bancaria per il fondo ESM, il governo dovrà affrontare di nuovo il parlamento. Per evitare i problemi associati, il governo potrebbe allora abbandonare la sua opposizione agli Eurobond. Se arrivassero veramente i titoli del debito pubblico comuni, avremmo allora per la prima volta la quiete sui mercati - fino a quando non sarà chiaro, che i bassi tassi di interesse rallenteranno lo zelo riformatore dei paesi indebitati rendendo permanente la mancanza di competitività. 

I crediti Target hanno causato una valanga di denaro a buon mercato verso il sud Europa, che politicamente non può piu' essere arrestata. A meno che non si combatta il problema alla radice - nella BCE stessa.

11 commenti:

  1. Risposte
    1. bisognerebbe chiederlo a Sinn...però, mi immagino la sua proposta serebbe una modifica dei diritti di voto nel consiglio BCE, per dare alla G. il peso che le spetta, e quindi il diritto di veto sulle decisioni della BCE. Presumo...

      Elimina
  2. "Un gran polverone Sinn ha inoltre sollevato a metà dello scorso anno, quando ha accusato la BCE di stare allegramente finanziando i debiti dei paesi periferici. La questione ha a che fare con un complesso marchingegno che la BCE gestisce per regolare i flussi finanziari fra le banche dei paesi dell’Eurozona, sistema chiamato TARGET 2...Semplificando al massimo, normalmente se un greco si indebita con la sua banca (greca) per acquistare una merce tedesca, l’esportatore tedesco attraverso la propria banca (tedesca) finisce per prestare la medesima somma ricevuta in pagamento alla banca greca e il cerchio si chiude...La BCE in questo caso è coinvolta come mero tramite di questi flussi. Con la crisi… i proventi delle esportazioni hanno cominciato a rimanere presso le banche tedesche. A loro volta queste li ridepositavano presso la Bundesbank che, a sua volta, li ridepositava presso BCE… A ciò si aggiungono le fughe di capitale che dalle banche dei periferici affluiscono alle banche tedesche. Via Bundesbank anche queste somme finiscono ridepositate presso la BCE che le ripresta alle banche dei periferici per non farle fallire in seguito alle fughe di depositi. Così la Bundesbank, e da ultimo banche e cittadini tedeschi, si trovano con un credito dell’ordine dei 500 miliardi di euro verso la BCE, la quale non li ha però più nei forzieri avendoli prestati alle banche della periferia, un bel rischio...Ma ci si deve domandare cosa sarebbe accaduto se la BCE non avesse mantenuto in vita il circuito sostituendosi ai normali flussi di capitale privato dalle banche tedesche verso la periferia. Questi flussi, non dimentichiamolo, diventano mezzi di pagamento per le importazioni dalla Germania. Il sistema sarebbe saltato. La Germania con il crollo della periferia avrebbe visto quello delle proprie esportazioni e la definitiva inesigibilità di tutti i crediti maturati (il creditore ha la necessità di tenere in vita il debitore)." Cit. da Cesaratto http://politicaeconomiablog.blogspot.it/2012/01/il-target-degli-economisti-tedeschi.html . Gran parte delle affermazioni fatte da Sinn cadono al cospetto dell'analisi del professor Cesaratto.

    RispondiElimina
  3. Concludo con ultime considerazioni (il padrone di casa mi scuserà per il commento in due puntate. Voglio poi soffermarmi su: 1) "i saldi Target sono cresciuti per l'offerta di denaro a tassi molto bassi che le banche centrali del sud hanno fatto alle loro economie.". Questo è, a mio avviso totalmente falso. Si propina l'idea, erroneamente e con dolo, che le banche centrali controllino direttamente la quantità di moneta in circolazione (moneta "esogena", cioè offerta dalla banca centrale), quando in realtà questo meccanismo è inverso, (moneta "endogena") la Banca Centrale, dato un prezzo (tasso d'interesse), elargisce la moneta secondo le richieste (la domanda effettiva) delle banche. 2) "Le banche del nord hanno preferito depositare il denaro dei risparmiatori presso le loro banche centrali". Questo è vero "dopo" il sudden-stop dei capitali core-UEM verso i paesi periferici UEM. All'inizio infatti sono stati i capitali del nord a finanziare le varie bolle nei PIIGS: una volta arrivata la crisi, il flusso di capitali si è arrestato, lasciando le macerie (cfr. ciclo di Frenkel) nei paesi ad alta inflazione e conseguente debito estero. Questa è una delle falle nel sistema UEM. I cosiddetti padri fondatori hanno preferito che i "trasferimenti" dalle zone in surplus a quelle in deficit, invece che avvenire per via pubblica, avvenisse tramite il canale "privato", intrinsecamente instabile poichè, checchè se ne dica, esso non rispetta nè la logica dei rendimenti decrescenti, nè quella della produttività marginale. Dire inoltre che i crediti siano "pubblici" non è assolutamente vero. 3) "Se avessimo un sistema come negli Stati Uniti, i debitori Target dovrebbero saldare i loro debiti nei confronti della banca centrale attraverso la messa a disposizione di titoli ad alto rendimento." Sinn dovrebbe ricordarsi che negli USA Washington sopperisce alle crisi con trasferimenti fiscali dalle zone in surplus a quelle in deficit per 1/3 del PIL. Questo in Europa non accade perchè è la Germania la prima non voler redistribuire via suddetti trasferimenti oppure facendo una cosa naturale come reflazionare "pesantemente" in patria, dando così respiro alle agonizzati economie meridionali. Se avessimo un sistema con negli USA, quindi, la Germania sarebbe costretta a redistribuire i suoi enormi surplus! Sinn Sinn Sinn...se non fosse un economista potrei scambiarlo per una nota canzone di Robbie Williams.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sinn sa benissimo tutte le cose che hai sottolineato. Ma da gran interpete della "commedia dell'arte" alla tedesca (cioè guitti che non fanno neanche ridere), si astiene dal ricordarsele...ooops!
      Preferisce contrabbandare la tesi della germania porella che è finita in una trappola che, in realtà, ha voluto lei stessa. E fa pure finta di non vedere che intanto la "garanzia" è scattata imponendo il fiscla compact. cupio dissolvi a solo vantaggio germanico...
      E poi, stranamente, attribuendo una volontà misteriosamente autonoma al sistema target2 (che è solo un "neutrale" adattamento tecnico, necessitato dalla mancanza di un sistema di trasferimenti governati da un autorità "Politica" federale), non ci dice quale diavolo sarebbe stata l'alternativa.
      Sugli eurobond gli do' pure ragione: non risolverebbero una cippa, ma la trappola ai partners l'hanno tesa loro, giocando sui tassi di cambio reale e imponendo una moneta "adespota" (che finchè le cose vanno come vogliono è in definitiva il marco, salvo far finta di non vedere che avrebbe scontatamente portato laddove si lamentano per una presunta "bua").

      Hai ragione: tutto pur di non reflazionare...e dire che i tedeschi starebbero meglio, ma, si sa, hanno accettato il dominio bundesbank e un fuhrer non si discute, si segue fino alla morte

      Elimina
    2. Caro Quarantotto, arriverà un giorno anche per noi il 25aprile di questa maledetta stagione di crisi e dolore? Lo spero con tutto il cuore...

      Elimina
    3. Boh...preferisco "credere" che il 2012 sia come il 1942 e che il 2013 sarà come il 1943...certo si "inizia" la liberazione, ma ci vuole qualche mese, un paio di annetti, di lotte per estirpare la follia dell'europa fino alla capitolazione dei piccoli tiranni del nostro tempo.
      Estote parati, ma anche "Festina lente", nel senso che solo chi consolida la propria conoscenza con passione e disciplina, riuscirà poi ad agire in modo efficace :-)

      Elimina
    4. WiWo è il settimanale economico piu' letto in Germania e anche il piu' euroscettico. Per questo Sinn si trova a casa e magari si lascia andare un po' di piu':)
      Sinn le spara grosse anche perchè vuole finire sui giornali. Ma in questo articolo la tesi interessante è che secondo lui la BCE avrebbe convinto il governo di Berlino che con gli acquisti di titoli del sud Europa i crediti target sarebbero rientrati. E' possibile che questa ipotesi sia frutto della sua fantasia, difficile verificarlo. Certo che se fosse vera, si aggiungerebbe un ulteriore tassello ad uno scenario già abbastanza inquietante.

      Elimina
    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  4. Curioso che in un paese dove la stessa parola significa sia debito che peccato,l'economista più famoso si chiami Sin....n :)

    RispondiElimina