mercoledì 26 aprile 2017

Il candidato di Berlino

German Foreign Policy racconta l'ingerenza tedesca nella campagna elettorale francese: prima l'endorsement sfortunato a Fillon, poi la correzione di rotta e l'appoggio di Merkel e Gabriel per Macron, un candidato compatibile con gli interessi tedeschi. Da german-foreign-policy.com


Compatibile con la Germania

Pochi giorni prima delle elezioni presidenziali francesi, la Deutsche Gesellschaft für Auswärtige Politik (DGAP), con un articolo comparso su DGA Kompakt di aprile, analizzava il programma elettorale dei cinque candidati più promettenti e le possibili conseguenze per gli interessi tedeschi. "Solo 2 candidati" sarebbero "veramente compatibili con la Germania", spiegava la DGAP: "Emmanuel Macron e François Fillon".[1] Le loro posizioni "su molti aspetti importanti si sovrappongono a quelle del governo federale", si legge nell'analisi del Think-Tank; entrambi "propongono un ambizioso programma di riforme", la cui realizzazione "sarebbe un prerequisito per poter attuare iniziative comuni in materia di unione economica e monetaria". Non si può certo negare che “su alcuni temi i punti di vista sono diversi": tuttavia "un compromesso è realistico". Il candidato socialista Benoît Hamon, lamentava la DGAP, propone invece di "ignorare i criteri di Maastrichit mettendo a rischio la stabilità". Jean-Luc Mélenchon (Parti de Gauche) e Marine Le Pen (Front National) respingono addirittura alcuni elementi centrali dell'UE e mettono in dubbio la partecipazione della Francia alla Nato: "è difficile immaginare una cooperazione costruttiva con loro".

Il favorito numero uno

Con un'aperta e decisa ingerenza nella campagna elettorale del vicino e coerentemente con i propri interessi, Berlino, sin dall'inizio dell’anno, ha sostenuto in maniera convinta prima Fillon e poi Macron. Inizialmente a Berlino su Fillon c'erano state anche delle obiezioni, il candidato gollista aveva infatti parlato di una possibile riconciliazione con la Russia; tuttavia poco dopo sono stati gli stessi commentatori francesi a ipotizzare che questa non sarebbe stata in contrasto con gli interessi tedeschi [2]. Nella capitale tedesca sono stati sicuramente accolti con favore alcuni degli annunci fatti da Fillon: la cancellazione della settimana lavorativa di 35 ore, l’aumento dell'età di pensionamento a 65 anni, la deregolamentazione del mercato del lavoro, l'aumento dell'Iva di 2 punti percentuali e la cancellazione di mezzo milione di posti di lavoro nella pubblica amministrazione; proposte che vanno a braccetto con la politica dell'austerità tedesca. Secondo la stampa economica francese, già nel novembre 2016, il Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble aveva espressamente elogiato il programma elettorale di Fillon [3]. Il 23 gennaio 2017,  Schäuble, il Ministro della Difesa Ursula von der Leyen e la Cancelliera Angela Merkel hanno ricevuto Fillon a Berlino per un colloquio - gli hanno così permesso di potersi presentare davanti agli elettori francesi come il candidato sostenuto dai poteri europei. Durante la partecipazione ad un incontro pubblico presso la sede berlinese della Konrad-Adenauer-Stiftung, fondazione vicina alla CDU, tenutosi lo stesso giorno, il Sottosegretario di governo Peter Altmaier ha commentato: "Ci auguriamo che lei possa tornare quanto prima a farci visita in qualità di presidente".

Favorito numero 2

Poco dopo però il governo è stato costretto a fare una correzione di rotta: Fillon a causa dello scandalo causato dagli alti stipendi assegnati alla moglie e ai figli è crollato nei sondaggi. Berlino perciò ha iniziato a sostenere la candidatura di Macron. La Cancelliera il 16 marzo gli ha concesso un incontro; poco dopo Sigmar Gabriel si è presentato davanti alla stampa al Ministero degli Esteri insieme a Macron. La stessa sera del 16 Marzo nella capitale tedesca si è tenuta una tavola rotonda pubblica sul futuro dell'Europa con Macron, il filoso Jürgen Habermas e Sigmar Gabriel [5], l'obiettivo era quello di aumentare il prestigio del candidato francese; un evento che ha avuto una discreta risonanza anche in Francia. Non solo Macron si auspica una cooperazione incondizionata con Berlino, nel quadro di una Unione Europea dominata dalla Germania, ma ha sicuramente lasciato al governo tedesco un'ottima impressione di sé visto che durante il suo mandato (agosto 2014-agosto 2016) è riuscito a far passare una completa deregolamentazione del mercato del lavoro francese. Recentemente anche il Ministro Schäuble ha fatto apertamente campagna per Macron. L'uomo "ha sicuramente molto fascino", ha continuato Schäuble: "probabilmente voterei per Macron". [7] Poiché il massiccio interventismo tedesco nella campagna elettorale poteva risultare controproducente, recentemente Macron è stato costretto a prendere le distanze da Berlino. Gli avanzi commerciali tedeschi "e la forza economica della Germania nelle loro dimensioni attuali non sono sostenibili", ha dichiarato il candidato la scorsa settimana [8]. Questa affermazione tuttavia secondo diverse interpretazioni era motivata solo da tattica elettorale, senza una vera presa di distanza.

Modello CDU

L'intervento tedesco, che con l'articolo del Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier del 15 aprile sul quotidiano Ouest-France completava il coro delle sirene che invitano ad ignorare i partiti anti UE, non è un caso isolato. Già durante la campagna per le presidenziali francesi del 2012 il governo tedesco era intervenuto massicciamente, allora a favore del conservatore Nicolas Sarkozy. Il partito di Sarkozy, l'UMP, nell'autunno del 2011 aveva  addirittura redatto il proprio programma elettorale in stretta collaborazione con la Konrad-Adenauer-Stiftung; sulla UMP, la stampa tedesca, con un'aria di sufficienza, scriveva  allora che "si erano addirittura messi a studiare la sede centrale della CDU al Tiergarten di Berlino", per "poter meglio pianificare il nuovo quartier generale del loro partito" .[10] A proposito di Sarkozy, la stessa DGAP scriveva "che Sarkozy l'americano", come lui si era ridefinito all'inizio del suo mandato, per via del suo temporaneo riavvicinamento a Washington, "ora è diventato Sarkozy il tedesco" [11]

[1] Claire Demesmay (Hg.): Frankreichs Präsidentschaftswahl 2017: Was die fünf wichtigsten Kandidaten für Deutschland bedeuten. DGAPkompakt Nr. 4, April 2017.
[2] S. dazu Ohne Chance.
[3] Wolfgang Schäuble loue le programme de François Fillon. www.lesechos.fr 29.11.2016.
[4] Thomas Hanke: CDU empfängt Fillon wie den neuen Präsidenten. www.handelsblatt.com 24.01.2017.
[5] Zu Habermas' Europakonzeption: Hans-Rüdiger Minow: Zwei Wege - Eine Katastrophe. Flugschrift No. 1. Aachen 2016. german-foreign-policy.com/bestellung_flugschrift/ .
[6] S. dazu Der Preis der Deregulierung.
[7] "Wahrscheinlich würde ich Macron wählen". www.spiegel.de 11.04.2017.
[8] Hollande warnt vor Populisten. Frankfurter Allgemeine Zeitung 18.04.2017.
[9] Interview mit der Funke-Mediengruppe. www.bundespraesident.de 15.04.2017. Ouest-France ist die meistverkaufte Tageszeitung Frankreichs.
[10], [11] S. dazu Sarkozy, der Deutsche.

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