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venerdì 20 aprile 2012

La Bundesbank denunciata per i saldi "Target II"

Sempre la FAZ, ci racconta che le idee di Hans Werner Sinn fanno proseliti. Un professore di Monaco di Baviera vuole portare in tribunale la Bundesbank.
Da settimane ormai alcuni economisti ci mettono in guardia dai rischi nascosti nel bilancio della Bundesbank, all'interno del sistema di pagamento "Target II". Un giurista di Monaco ha denunciato il consiglio direttivo della Bundesbank accusandolo di malversazione.

L'esperto di diritto economico Bernd Schünemann ha denunciato il consiglio direttivo della Bundesbank accusandolo di malversazione. Il professore universitario fa riferimento alle accuse mosse dal famoso economista Hans Werner Sinn e dal precedente presidente della Bundesbank Helmut Schlesinger nei confronti del sistema di trasferimento di crediti fra le banche centrali  (Saldi target).

Schuenemann sarà sostenuto dalla Fondazione delle Imprese Familiari. "Le persone responsabili, di fronte alla dimensione dei rischi assunti, non possono continuare a guardare da un'altra parte" ha dichiarato il presidente della fondazione Brun-Hagen Hennerkes alla FAZ: "I vertici della Bundesbank e del governo federale non avrebbero dovuto permetterlo alla BCE. Avrebbero dovuto invece impedire ogni potenziale danno per la Repubblica Federale e per i suoi contribuenti"

"Target II" è il nome di un sistema per i pagamenti transfrontalieri in Europa, che fino a poco tempo fa era conosciuto solo nel ristretto circolo dei banchieri centrali. La Bundesbank all'interno di questo sistema di pagamento internazionale ha accumulato crediti nei confronti della BCE per oltre 600 miliardi di Euro.

Da settimane l'economista Hans-Werner Sinn avverte dei pericoli nascosti nei bilanci della Bundesbank. Se in futuro un paese dovesse uscire dall'Euro o se l'Euro dovesse dissolversi, la Germania perderebbe una buona parte di quella somma. Anche nella Bundesbank si discute dei saldi Target già da tempo: in una lettera indirizzata al presidente della BCE Mario Draghi, Weidmann si era mostrato molto preoccupato per la dimensione raggiunta da questi crediti. 

lunedì 16 aprile 2012

La BCE semina inflazione

La conservatrice Wirtschaftswoche attacca nuovamente la BCE e la sua politica monetaria: il riequilibrio interno alla zona Euro avverrà a spese dei risparmiatori tedeschi. Continua il mantra anti-inflazione.
A causa delle politiche della BCE, la Germania si appresta a vivere una fase di inflazione. Si ridurrà il valore della proprietà e della ricchezza.

Non ci può consolare il fatto che secondo l'ufficio di statistica federale, il costo della vita in Germania a marzo è cresciuto solamente del 2.1 % rispetto al 2.3 % del mese precedente. Le previsioni di inizio anno degli economisti che ipotizzavano un'inflazione inferiore al 2% sono ormai carta straccia.

Politiche per il sud.

Il nostro tasso di inflazione resta ancora inferiore al 2.6% medio della zona Euro. Ma la situazione cambierà ben presto, visto che la politica monetaria della BCE resta troppo espansiva per la Germania.

Da quando i paesi del sud Europa hanno dirottato la BCE e occupato i posti principali con i loro rappresentanti, la banca centrale adotta una politica monetaria chiaramente orientata agli interessi del sud Europa. Bassi tassi di interesse e rendimenti spinti artificialmente verso il basso dovrebbero nelle intenzioni della BCE salvare i paesi del sud Europa dalla bancarotta.

Il conto in futuro lo pagherà la Germania - attraverso una inflazione crescente. I segni che la BCE sta seminando inflazione sono evidenti. I tassi a 3 mesi in Germania sono ampiamente negativi, a -1.3 % se si considera l'inflazione. Lo stesso per i Bund a 10 anni, che hanno un rendimento reale di - 0.3 %.

Per i cittadini e le imprese non ha piu' senso depositare il denaro presso le banche o acquistare titoli di stato. E infatti investono il loro denaro nell'acquisto di beni di consumo, immobili o in nuovi macchinari e attrezzature. Nel mercato immobiliare il boom ha lasciato delle tracce ben visibili. I prezzi delle case secondo i dati della Bundesbank negli ultimi 2 anni sono cresciuti dell'8%.

L'inflazione redistribuirà le ricchezze

La robusta domanda interna ha fatto in modo che le capacità delle aziende nonostante la recente crisi economica restino sfruttate al massimo. La domanda crescente di forza lavoro e la mancanza di lavoratori specializzati rendono il mercato del lavoro sempre piu' un mercato dell'offerta, nel quale i lavoratori dettano le condizioni.

Il generoso accordo salariale nel settore pubblico è solo l'inizio di una ventata di rialzi salariali in arrivo.  Le aziende dovranno trasferire ai consumatori gli aumenti dei costi. Con effetti letali: l'inflazione redistribuirà la ricchezza dei creditori ai debitori, renderà i poveri piu' poveri, distorcerà la struttura dei prezzi, produrrà investimenti sbagliati e ridurrà il nostro benessere.  La Germania dovrà versare molto sangue per l'Euro.