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mercoledì 16 maggio 2012

Un voto di responsabilità

La troika SPD chiama così il suo voto favorevole al Fiskalpakt. In cambio del sì fa richieste poco concrete e di difficile attuazione. Un cambio di rotta a Berlino per ora resta improbabile. Da Tageszeitung.de
La cancelliera nella sua politica europea è molto inquieta, secondo la troika socialdemocratica. Che si propone invece come salvatrice.

C'è una domanda che desta preoccupazione al leader della SPD Frank-Walter Steinmeier. Ed è se la SPD dopo la vittoria del socialista Francois Hollande in Francia e quella della candidata SPD Hannelore Kraft in Nordrhein-Westfalia debba porre delle condizioni molto precise alla CDU per il suo sì al Fiskalpakt. "Non siamo la Linke" dice Steinmeier nell'atrio della sala per le conferenze stampa a Berlino. Non assumiamo comportamenti da "opposizione rituale", in gioco c'è molto di piu'. "Anche all'opposizione siamo responsabili".

La troika SPD composta da Sigmar Gabriel, Frank Steinmeier e l'ex ministro delle finanze Peer Steinbrück si è incontrata con la stampa a Berlino per chiarire la via di uscita alla crisi proposta dalla SPD. Il messaggio: qui non ci sono 3 maschi alfa che lottano per il lavoro di candidato cancelliere, qui ci sono 3 strateghi che propongono insieme una Europa migliore.

Nessun ritorno al debito.

La SPD appoggia in principio il corso di risparmio di Merkel nella EU. Non ci deve essere "nessun ritorno all'indebitamento" ci dice Steinmeier. Ma ci devono essere impulsi alla crescita, che impediscono il ritorno in recessione. Questi investimenti devono essere finanziati con la tassa per le transazioni finanziarie, che nella EU può portare oltre 50 miliardi Euro di entrate. Questa tassa, secondo Steinbrück "la possiamo introdurre nella EU con altri nove paesi".

Il governo Merkel non sarebbe in difficoltà con la resistenza dei britannici, ma con l'opposizione della FDP (liberali). Il capitale della Banca Europea per gli Investimenti deve essere aumentato, in modo da poter sostenere gli investimenti con dei prestiti. Inoltre, secondo Steinbrück, 232 miliardi di Euro di mezzi non utilizzati dei fondi strutturali EU devono essere resi disponibili per i paesi in crisi. E' necessario un programma contro la disoccupazione.

La SPD, come il presidente francese Hollande, vuole "un programma economico di ricostruzione, in modo che il Fiskalpakt e il rientro dal debito possano funzionare" chiarische Gabriel. Il leader SPD è sicuro che Hollande e i nuovi equilibri politici in Europa faranno in modo che Merkel "alla fine non si opporrà a queste misure".

La signora Merkel ha bisogno di noi

Secondo la descrizione dei 3 leader socialdemocratici, Merkel sarebbe molto inquieta. Ha infatti molti dilemmi. Poiché sono i länder federali, a cui il Fiskalpakt già dal 2014 sottrae ogni spazio di manovra, a dover approvare il provvedimento nel consiglio federale (Bundesrat) con una maggioranza dei due terzi. In Europa ci sono i malumori francesi. E nel parlamento federale (Bundestag) Merkel ha bisogno del voto favorevole della SPD. Steinbrück alla fine grida felice in sala: "la signora Merkel ha bisogno di noi".

Che cosa i socialdemocratici vogliano ottenere da questa situazione per loro vantaggiosa non è ancora chiaro. Condizioni indispensabili per il loro appoggio al Fiskalpakt al momento non sembrano porle. Piuttosto si parla di stimoli aggiuntivi alla crescita. Cosa la SPD intenda fare, per rendere concreti obiettivi importanti come la tassa sulle transazioni finanziarie, resta  ancora un interrogativo. Apparentemente per ora preferisce solo aspettare.

sabato 21 aprile 2012

Referendum sul pareggio di bilancio?


"Die Tageszeitung" ci racconta che un gruppo di cittadini intende portare il Fiskalpakt e le leggi sull'ESM davanti alla Corte Costituzionale: c'è bisogno di piu' democrazia nelle decisioni sull'Euro. L'unione di trasferimento è sempre piu' lontana.
Una variegata associazione di cittadini minaccia un ricorso alla Corte Costituzionale contro le leggi sui salvataggi Euro. La richiesta: sul Fiskalpakt dovrà  decidere un referendum.

La minaccia è chiara: "Referendum - altrimenti ricorreremo alla corte costituzionale" come è scritto sul nuovo sito web www.verfassungsbeschwerde.eu, dove un gruppo di cittadini guidati dall'associazione "Mehr Demokratie" propone una maggiore partecipazione democratica alle leggi sui salvataggi Euro. Se la decisione sul fondo ESM e il Fiskalpakt non arriverà da un referendum, i promotori della campagna intendono presentare un ricorso alla Corte costituzionale - con il supporto di molti cittadini che potranno prendere parte all'azione senza dover sostenere alcun costo.

A differenza di altre azioni già annunciatie, come quella del leader di "Die Linke" Gregor Gysi o del deputato CSU Peter Gauweiler, la nuova azione non si rivolge al contenuto politico o finanziario, ma piuttosto "alla riduzione di democrazia che ne consegue" ci dice Roman Huber, leader di Mehr Demokratie. ESM e Fiskalpakt  "spostano i luoghi di decisione verso organi non trasparenti e privi di controllo" critica Huber. "I Parlamenti in questo modo sono privati dei loro poteri decisionali".

Per il ricorso costituzionale, che dovrà essere presentato immediatamente dopo l'approvazione della legge, l'associazione ha dalla sua parte 2 prominenti giuristi: il precedente Ministro della Giustizia Herta Däubler-Gmelin (SPD) e Christoph Degenhart, esperto di diritto pubblico di Leipzig. Degenhart considera le possibilità di successo molto alte. 

La linea rossa è stata superata

Attraverso l'ESM e il patto fiscale la "linea rossa verso uno stato federale europeo" è stata superata, la stessa linea rossa che la Corte Costituzionale con le ultime decisioni sugli Euro-salvataggi aveva indicato. Pertanto la Costituzione dovrà essere cambiata con un voto popolare. 

Däubler-Gmelin critica il fatto che il Fiskalpakt non potrà piu' essere emendato e i futuri parlamenti avranno un margine di decisione molto limitato. Una maggiore partecipazione dei parlamenti è necessaria, in quanto "sarebbe un danno per l'Europa" se le decisioni importanti fossero prese solo dalle "elite di governo". Poiché per il Fiskalpakt è necessaria una maggioranza di due terzi, la SPD avrebbe la possibilità di fermare il provvedimento. La Däubler-Gmelin critica in maniera indiretta il fatto che questa posizione di potere non venga utilizzata in maniera offensiva.  Alla domanda su quale sia il giudizio che dà alla condotta dei socialdemocratici, l'ex ministro dichiara alla TAZ: "Nel partito si decide molto spesso sulla base di aspettative tattiche".

La diregenza della SPD tace sulle critiche della Däubler-Gmelin.

I leader della SPD non hanno voluto commentare la critica della Däubler-Gmelin e il possibile ricorso alla corte costituzionale. Il deputato SPD Carsten Sieling si è dichiarato daccordo con queste posizioni. Däubler-Gmelin si riferisce "alla lunga fila di regole del Fiskalpakt, i cui effetti non sono ancora stati sufficentemente chiariti"  dichiara Sieling alla TAZ. Una decisione sull'adesione da parte della SPD potrebbe esserci "quando le domande rimaste aperte saranno sufficientemente chiarite" e gli emendamenti già concordati. 

Per i Verdi, il capogruppo in Parlamento Volker Beck ha dichiarato che non condivide le preoccupazioni costituzionali, ma invece è daccordo su un maggior coinvolgimento del Parlamento nelle decisioni. "Le nostre richieste vanno nella stessa direzione", dichiara Beck.

Il governo federale ha pianificato il voto sull'ESM e il Fiskalpakt per la fine di maggio; SPD e Verdi hanno però messo in discussione questo programma.