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sabato 13 maggio 2017

Il nuovo Eliseo 2.0

Sigmar Gabriel propone un rafforzamento della cooperazione con la Francia ed un nuovo asse franco-tedesco fondato su di un Trattato dell'Eliseo 2.0. Der Spiegel pubblica i punti piu' rilevanti del nuovo documento appena lanciato dal Ministro degli Esteri tedesco. I mezzi messi a disposizione dai tedeschi tuttavia sembrano alquanto modesti. Da Der Spiegel


Nuove condizioni per la cooperazione

In un documento di cinque pagine dal titolo "Eliseo 2.0 - nuovo slancio per la cooperazione franco-tedesca" il Ministro degli Esteri Sigmar Gabriel ha sviluppato e raccolto alcune idee per un rafforzamento della cooperazione fra Parigi e Berlino. Lo riporta Der Spiegel nel suo ultimo numero. "Non appena Macron e il suo team si saranno insediati, dovremo sviluppare passo dopo passo un nuova agenda franco-tedesca per lo sviluppo dell'Europa", scrive il politico della SPD. "Dobbiamo riflettere insieme su come poter sviluppare un proseguimento del Trattato dell'Eliseo".

Gabriel propone che Francia e Germania tornino a cooperare piu' strettamente in alcuni settori chiave, tuttavia "l'avvio di questo processo non deve escludere gli altri stati membri dell'Unione". Le priorità saranno le iniziative "che non richiedono necessariamente una modifica dei trattati UE".

Miliardi di accantonamenti dall'energia nucleare

La componente centrale della proposta sono le politiche economiche e quelle per il mercato del lavoro. "Per impostare un percorso di crescita economica ed occupazionale, potremmo avviare un'iniziativa comune per gli investimenti sul futuro", si dice nel documento. Si tratta di investimenti "nel capitale di rischio per giovani imprese in fase di crescita, potenti reti digitali per l'internet veloce, efficienza energetica, una moderna infrastruttura di trasporto oppure la ricerca e lo sviluppo".

Il Vice-Cancelliere ha pensato anche a come finanziare il progetto. Propone di utilizzare i miliardi di Euro accantonati per coprire i costi del nucleare tedesco. "Perché non pensiamo di rendere disponibile una parte del fondo tedesco per il finanziamento dei depositi nucleari e lo smaltimento delle scorie, da completare con investimenti privati e pubblici dalla Francia?", scrive Gabriel. Tuttavia i fondi dovranno essere investiti in maniera sicura e in modo da fornire un ritorno sull'investimento. "Se individuiamo dei progetti che promettono un ritorno sul capitale, in questo modo potremo attrarre capitale privato aggiuntivo e quindi rafforzare l'effetto delle risorse pubbliche", cosi' la sua proposta.

"Se fallisce, falliamo anche noi e fallisce l'Europa"

Gabriel ritiene l'elezione di Macron come una grande opportunità per l'Europa. "Se Macron fallisce, falliamo anche noi e fallisce l'Europa". Secondo Gabriel alcune reazioni della CDU e della CSU alle proposte fatte dal nuovo Presidente sarebbero "grette ed egoiste". Sarebbe un grave errore "se alcuni in Germania rispondessero declinando tutte le proposte solo perché queste non vanno d'accordo con le loro tanto amate ideologie finanziarie ed economiche", cosi' scrive il Ministro degli Esteri.

Nel documento Gabriel appoggia le richieste di Macron di avere un Ministro delle Finanze europeo, un bilancio dell'Eurozona comune sottoposto al controllo parlamentare, "e standard comuni in materia di sicurezza sociale e fiscalità". Dopo che Macron ha proposto una linea decisamente pro-europeista, anche la Germania deve avere "il coraggio di ripensare la propria posizione nell'unione monetaria ed aprire la strada ad un compromesso franco-tedesco per una architettura stabile e duratura all'interno dell'unione monetaria".

Gabriel si auspica anche di poter discutere tutte le idee "senza riserve". Cosi' propone di ridurre il numero dei commissari europei. Germania e Francia dopo le prossime elezioni parlamentari europee" potrebbero ad esempio condividere una posizione nella prossima Commissione "con un posto di commissario comune occupato in alternanza fra i due paesi". Anche nelle organizzazioni internazionali come il Fondo Moneterio Internazionale sarebbe pensabile un seggio comune franco-tedesco.

giovedì 28 novembre 2013

La politica economica ed europea della Große Koalition

Der Spiegel propone una sintesi dell'accordo di coalizione fra Unione e SPD. Non sembrano esserci grandi cambiamenti rispetto al precedente nero-giallo, prosegue il "weiter-so" merkeliano. Una sintesi dei punti principali, da Der Spiegel
CDU, CSU e SPD dopo settimane di negoziati hanno raggiunto un accordo di coalizione: 8 capitoli, 185 pagine, molte promesse e tanti piani armoniosi. Cosa c'è veramente di buono nell'accordo? Un'analisi dei temi principali.

Non è ancora sicuro che avremo una grande coalizione: a deciderlo saranno i circa 470.000 tesserati della SPD. Tuttavia l'Unione e la SPD hanno finalmente raggiunto un accordo di coalizione - dopo molti giorni di trattative, e una maratona finale di oltre 17 ore.

"Progettare il futuro della Germania" è il titolo del documento, seguito da 185 pagine in cui CDU, CSU e SPD descrivono le loro idee politiche per i prossimi 4 anni. 

Si promette molto, ci sono numerose ammissioni, qualcosa deve essere ancora controllato, qualcos'altro rivisto. Ma cosa c'è di buono nell'accordo di coalizione? Quale forza si è imposta e in quale parte del programma? E dove si nascondono le sorprese?

Un'analisi dell'accordo di coalizione

1 Finanza pubblica e perequazione fiscale fra i Laender

L'Unione si è ampiamente imposta. L'indebitamento netto da qui al 2015 deve essere portato a zero, ed entro il 2014 dovrà esserci un bilancio strutturalmente in pareggio.  In questo modo viene mantenuto il piano del ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble. Non dovranno esserci aumenti delle tasse, anche se nel contratto non è menzionato esplicitamente.

Inoltre, c'è una lista con una serie di misure prioritarie elencate per un totale fra i 23 e i 30 miliardi di Euro. Senza aumenti delle tasse o tagli alle sovvenzioni, il bilancio federale del 2016/2017 avrà un avanzo di soli 15 miliardi di Euro. Presumibilmente nel bilancio ci sono elementi cautelari che saranno rimossi e che permetteranno il finanziamento di alcune misure.

Il tema delle finanze dei Laender viene rimandato. Entro il 2019 si dovrà stabilire un nuovo regolamento per i trasferimenti fiscali fra i Laender. Una commissione composta da governo federale, laender e comuni dovrà elaborare delle proposte da qui alla fine della legislatura - tra cui la riforma della perequazione fiscale e il futuro del contributo di solidiarietà (Soli).

2. Economia

L'industria è una cosa buona - un'affermazione che si puo' leggere già nella prima frase del contratto di coalizione. Unione e SPD sono unite della difesa dell'attuale modello economico tedesco, modello fondato sull'esportazione di merci. Tuttavia, dopo che l'export tedesco di recente è stato fortemente criticato, fra gli obiettivi del governo ci sono anche un "mercato interno piu' forte e una domanda interna supportata da investimenti e maggiore potere d'acquisto".

Ma come sarà possibile far crescere gli investimenti delle imprese? L'obiettivo del 3% di spesa per ricerca e sviluppo è già stato mancato dalla precedente maggioranza nero-gialla. Anche la speranza di un maggiore ricorso al venture capital non è nuova.

Nuovo è invece il riconoscimento del crowdfunding come fonte di finanziamento oppure di internet come mercato del futuro per i macchinari tedeschi. Significativa è la promessa di mantenere i posti di lavoro nell'industria della difesa - proprio nel momento in cui EADS sta facendo tagli nella divisione armamenti.

3. Politica estera ed europea

Fra Unione e SPD sia sulla politica estera che su quella europea c'è una visione comune. Si sottolinea l'importanza della collaborazione con Francia e Polonia, il cosiddetto triangolo di Weimar. L'allargamento dell'UE  verso i balcani deve restare una possibilità aperta.

Questo vale anche per la Turchia - tuttavia su richiesta dell'Unione si fa ricorso alla formula già presente nel precedente accordo nero-giallo: in caso di non ammissione, alla Turchia potrà essere proposta una partnerschaft privilegiata.

Si sottolinea la relazione speciale con gli Stati Uniti, anche se gravata dallo scandalo NSA. E' necessario arrivare ad un accordo per la protezione dei dati, e ad uno per la protezione dallo spionaggio. I partner della coalizione chiedono "accordi credibili e verificabili" per proteggere la sfera privata dei cittadini. Entrambi i partiti nonostante i problemi in ambito economico intendono portare avanti gli accordi di libero scambio con i partner transatlantici.

4. Esercito ed impiego all'estero

La Bundeswehr rimane impegnata nelle operazioni internazionali. Ci sono una serie di temi da affrontare - entro un anno una commissione dovrà fare una proposta sui poteri del parlamento in relazione all'impiego delle truppe all'interno delle operazioni NATO.

C'è un compromesso sulle esportazioni di armi: il Bundestag dovrà essere informato piu' rapidamente - ma le decisioni sulle esportazioni di armi restano all'interno del governo.

Un problema: l'acquisto di droni. Saranno effettuati, ma non potranno essere impiegati per "omicidi extragiudiziali" (Extralegale Tötungen).

Un problema crescente durante le operazioni militari è l'uso di forze di sicurezza private. Anche nelle future missioni internazionali della Bundeswehr sarà proibito. Sarà invece consentito il ricorso ad aziende private per difendere le navi tedesche in alto mare dagli attacchi dei pirati.

5. Mercato del lavoro

Sul tema lavoro i partner della coalizione hanno raggiunto un accordo: il salario minimo generale di 8.5 € arriverà nel gennaio 2015, o al piu' tardi all'inizio del 2017. Il primo livello minimo è stato stabilito dalla politica, in seguito dovrà essere definito da una commissione composta da datori di lavoro e lavoratori. 

Il lavoro temporaneo avrà maggiori regolamentazioni, tuttavia non saranno cosi' rigide come richiesto dalla SPD. I lavoratori interinali potranno ancora essere impiegati presso un'azienda cliente per un massimo di 18 mesi (la SPD chiedeva 12 mesi). Entro 9 mesi dal loro impiego dovranno avere lo stesso salario della forza lavoro stabile ("equal pay"). Delle nuove norme beneficeranno in pochi, visto che la maggior parte dei contratti di lavoro temporaneo terminano dopo 18 mesi.

La coalizione intende inoltre evitare "costruzioni contrattuali illegali" nei contratti d'opera. I consigli di fabbrica dovranno essere meglio informati per evitare gli abusi.

6. Gestione della crisi Euro

La Cancelliera ha plasmato la gestione della crisi Euro su 3 concetti: i paesi in crisi devono risparmiare, gli aiuti ci sono solo a credito, e per i problemi delle proprie banche ogni paese deve fare da sé. Il contratto di coalizione non si allontata da questi punti.

L'accordo di governo riprende l'idea merkeliana secondo cui ogni stato dovrà impegnarsi a livello europeo su dei contratti di riforma. Non ci sarà una responsabilità comune sul debito pubblico: la SPD non è riuscita ad imporre la sua richiesta di un fondo europeo per il rimborso del debito.

Anche sul tema unione bancaria ci sono solo dei cambiamenti minimi rispetto alla politica applicata fino ad ora. La SPD avrà il suo tanto desiderato fondo europeo per le ristrutturazioni. Poiché questo fondo potrà essere riempito unicamente con risorse bancarie, ci vorranno diversi anni prima che ci possa essere denaro a sufficienza. Fino ad allora - ogni stato dovrà salvare i suoi istituti finanziari con risorse nazionali - anche se questo dovesse spingere verso l'alto il suo debito pubblico. Solo se non ci sono altre soluzioni possibili potrà intervenire il fondo ESM. L'interdipendenza fra gli stati nazionali e il settore bancario interno difficilmente potrà essere superata.

lunedì 6 agosto 2012

La SPD apre timidamente agli Eurobond (e tutti la attaccano)


Sigmar Gabriel, membro della troika alla guida della SPD, dopo l'intervento di Habermas, Bofinger e Nida-Rümelin sulla FAZ, apre timidamente agli Eurobond. CDU e FDP non perdono l'occasione per attaccarlo. Da Berliner Zeitung.
Gli stati Euro dovrebbero garantire congiuntamente per i debiti, ha dichiarato Sigmar Gabriel. Secondo il leader SPD, per trasferire i poteri di bilancio del Bundestag alla UE, c'è bisogno di modifiche costituzionali e di un voto popolare. Unione e FDP rifiutano un tale dibattito costituzionale.

La coalizione di governo (Unione e FDP) e l'opposizione sono sempre  piu' distanti nella ricerca di una soluzione alla crisi Euro. Mentre i leader politici dell'Unione attaccano la BCE e la Grecia, e in Europa difendono il controverso corso seguito dal governo federale, la SPD si prepara ad un radicale cambio di strategia.

Sigmar Gabriel (SPD) condivide in pieno il contributo di Jürgen Habermas, Julian Nida-Rümelin e Peter Bofinger ed intende introdurre le loro idee nel dibattito sul programma elettorale della SPD. Nell'articolo dei 3 professori si propone una messa in comune dei debiti fra gli stati Euro, da associare ad uno stretto controllo sui bilanci nazionali dei singoli stati. Secondo i 3 autori questo passo è indispensabile per la soluzione della crisi. Manca tuttavia un progetto politico. Questo sarebbe tanto piu' necessario per bloccare attraverso misure politiche "i mali dell'inquietante universo parallelo" - vale a dire i cattivi mercati finanziari.

Voto popolare sull'Europa

SPD, Unione e Verdi sono stati invitati dai 3 autori ad iniziative comuni per lanciare una nuova convenzione costituzionale. Si dovranno quindi elaborare proposte per un cambiamento costituzionale finalizzato a trasferire alle istituzioni europee i poteri di bilancio nazionali. Il risultato dovrà essere approvato con un referendum popolare. In questo modo sarà possibile aprire la strada ad una unione politica dell'Europa composta da un nucleo di 17 paesi.

Senza un tale cambiamento di strategia l'unione monetaria nella sua  forma attuale non potrà sopravvivere a lungo, scrivono i filosofi Habermas e Nida-Rümelin insieme all'economista Bofinger, membro del gruppo dei 5 saggi economici. Gabriel ha dichiarato alla Berliner Zeitung che condivide questo punto di vista: "Introdurrò questo contributo nella nostra discussione sul programma di governo e farò campagna per queste proposte presso i leader dei partiti socialdemocratici europei". Il corso politico che la SPD fino ad ora ha appoggiato al Bundestag sembrerebbe chiuso.

FDP: "spettacolo di burattini"

La proposta di Gabriel ha innescato diverse risposte. Il capogruppo al Bundestag della FDP Brüderle, ha detto che la coalizione (FDP e CDU/CSU) è felice di "poter trasformare le elezioni federali in un referendum sul socialismo del debito proposto dal sig. Gabriel". Il segretario generale della FDP Patrick Doering ha accusato Gabriel di avere una politica vacillante e ha definito la proposta di Gabriel "uno spettacolo politico di burattini". E' arrivato il momento per "una parola del capo" da parte del segretario SPD Frank-Walter Steinmeier, "per ristabilire la serietà della politica socialdemocratica" ha detto Döring.

Al contrario fra gli economisti tedeschi l'approccio ha avuto un'accoglienza positiva. In questo modo "sarebbe finalmente possibile illustrare gli argomenti economici e politici pro e contro questo corso politico" ha dichiarato ad Handelsblatt l'economista Kai Carstensen, responsabile degli studi sulla congiuntura dell'Istituto Ifo di Monaco. Se i cittadini dovessero votare in maniera favorevole, i trasferimenti di poteri sarebbero legittimati democraticamente.

Anche il direttore dell' Instituts der deutschen Wirtschaft (IW), Michael Hüther, ha mostrato interesse per l'idea. "Gabriel ha ragione quando dice che una unione fiscale con regole molto rigide per il controllo dei bilanci non è possibile sulla base della costituzione vigente", ha detto Hueter. Tuttavia questa è un processo che richiede molto tempo, perciò " la proposta non sarebbe una soluzione per l'attuale crisi". 

domenica 27 maggio 2012

SPD e Verdi si smarcano dagli Eurobond

SPD e Verdi, dopo aver letto che 4 tedeschi su 5 sono contrari agli Eurobond, si smarcano dalla proposta Hollande e prendono tempo: prima modifichiamo i trattati e poi ne riparleremo. E' possibile governare leggendo ogni giorno i sondaggi? Da Faz.net
Spd e Verdi si sono espressi contro la proposta di Eurobond avanzata dal presidente francese Francois Hollande. Il leader SPD Gabriel, ha definito il dibattito alquanto bizzarro. 

SPD e Verdi prendono le distanze dalla proposta di Eurobond avanzata dal leader Hollande. Il dibattito è bizzarro, ha dichiarato il leader SPD Sigmar Gabriel giovedi alla ARD "Si tratta di debiti garantiti dalla collettività, che probabilmente non vedremo nell'unione monetaria".

Il capogruppo dei Verdi al Bundestag, Jürgen Trittin, ha dichiarato a Deutschlandfunk, che gli Eurobond economicamente sono una buona idea. Per questo devono essere modificati i trattati europei, ma per fare questo manca il tempo. Gabriel si è pronunciato invece per un modello, dove solo una parte del debito viene messo in comune, quello sopra il 60 % del PIL, e che in 25 anni dovrà essere ripagato.

Anche Trittin ha lodato questa soluzione: "Abbiamo bisogno di un fondo comune per il debito". Questo è un modo, per evitare la speculazione contro i singoli stati. 

Il capogruppo parlamentare della SPD Oppermann ha dichiarato mercoledi, che si potrà pensare agli Eurobond, quando avremo un governo  comune  dell'economia e una stessa politica di bilancio in Europa. "Da questo siamo ancora molto lontani", ci dice. L'inversione di tendenza descrive la grande distanza dai socialisti francesi. Nel progetto di crescita per l'Europa presentato mercoledi a Brussel da Gabriel, durante un incontro dei socialdemocratici europei, gli Eurobond non hanno trovato spazio: si è parlato invece di un fondo comune per il debito europeo.

Mentre ora la SPD ci dice, che  in realtà non hanno mai proposto lo strumento dell'Eurobond in maniera incondizionata, non rivelano pubblicamente la verità: la SPD ha semplicemente compreso, che una messa in comune del debito europeo è molto impopolare fra i tedeschi.