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lunedì 20 agosto 2012

Vielen Dank, Herr Schröder!

Focus.de intervista Gustav Horn, direttore dell'Istituto per la Macroeconomia e la ricerca sulla Congiuntura (IMK), che ci spiega: Hartz IV è il diretto responsabile del boom dei lavori a basso stipendio (niedrigen Lohngruppen) e della deflazione salariale.

10 anni fa venivano introdotte le riforme Hartz. L'economista Gustav Horn, direttore dell'Instituts für Makroökonomie und Konjunkturforschung (IMK), fa un bilancio. Nell'intervista a Focus Online chiarische che cosa Hartz IV ha portato - e parla della vera causa del Jobwunder.

Il 16 agosto di dieci anni fa l'ex cancelliere Gerhard Schröder (SPD) presentava le riforme Hartz. 7 anni fa sono entrate in vigore. Oggi Hartz IV non è piu' cosi' controverso come all'inizio. Molti economisti lodano la riforma perché ritengono abbia creato nuovo lavoro. Gustav Horn, economista presso l'IMK, istitituo di ricerca vicino ai sindacati, è scettico.

Focus: Herr Horn, 10 anni fa le riforme Hartz venivano presentate. Qual'è la sua valutazione?

Horn: Hartz IV ha massicciamente cambiato il panorama sociale della Germania. Da allora è iniziata una nuova era. La pressione sui disoccupati è chiaramente aumentata perchè le indennità previste sono tutt'altro che ricche. La vita sotto Hartz IV è una vita ai margini della società. Da un punto di vista economico, Hartz IV è una delle cause principali della redistribuzione della ricchezza dal basso verso l'alto, a cui abbiamo assistito negli ultimi 10 anni. E gli effetti di Hartz IV sono chiaramente visibili per i lavori a basso salario (niedrigen Lohngruppen). La pressione esercitata  sugli occupati attraverso Hartz IV, ha portato a salari molto piu' moderati. I lavoratori del settore a basso stipendio, rispetto allo sviluppo generale dei salari, sono rimasti ampiamente indietro. 

Focus: Molti economisti vedono in Hartz IV la ragione dell'ottimo stato di salute del mercato del lavoro.

Horn: Il mercato del lavoro tedesco oggi sta meglio di 10 anni fa, sicuramente. Il collegamento con Hartz IV fino ad oggi pero' non è stato ancora dimostrato scientificamente. Lo abbiamo già dichiarato: nel boom 2006-2008 il numero delle ore lavorate è cresciuto molto di piu' che durante le precedenti fasi di espansione - ma non il numero degli occupati. Da Hartz IV ci saremmo aspettati un forte aumento del numero degli occupati, perché gli individui grazie alla pressione esercitata, dovrebbero essere pronti a lavorare.

Focus: Da cosa è stato causato allora il Jobwunder tedesco?

Horn: Le altre riforme del mercato del lavoro sono state molto piu' importanti: le cosiddette "riforme dal basso". Le aziende e i consigli di fabbrica hanno flessibilizzato gli orari di lavoro, ad esempio attraverso il conto orario del lavoro (Arbeitszeitkonten). Le aziende oggi in una fase di crescita possono riccorrere ad ore di lavoro aggiuntive molto economiche, per cui non pagano nemmeno un centesimo in piu'. Di questa possibilità le aziende fanno un grande uso.

Focus: La flessibilità è la chiave?

Horn: La vera storia del successo tedesco inizia con la crisi del 2009, da cui siamo usciti molto meglio degli altri paesi. Questo non è dovuto ad Hartz IV, ma ai pacchetti congiunturali e soprattutto alla flessibilità - questa volta in direzione opposta. I lavoratori non sono stati licenziati durante la crisi, ma hanno dovuto ridurre il loro orario di lavoro. A questo si è aggiunto il ricorso massiccio al Kurzarbeit (riduzione dell'orario di lavoro) grazie agli aiuti statali. Ciò ha stabilizzato il mercato del lavoro e accelerato la conseguente ripresa economica: i lavoratori erano disponibili immediatamente.

Focus: Hartz IV non ha avuto nessun ruolo?

Horn: Hartz IV si muove sempre dietro le quinte. La riforma ha ridotto i costi per le imprese, perché i salari sono diminuiti. In periodi di congiuntura positiva, Hartz IV ha anche effetti positivi sul mercato del lavoro - perchè la pressione sui disoccupati è giustificata. Nei periodi di recessione non serve a nulla esercitare maggiore pressione sui disoccupati. Perchè semplicemente non ci sono posti di lavoro sufficienti.

Focus: Hartz IV svolge il ruolo di un amplificatore?

Horn: Sì, c'è un effetto di amplificazione in entrambe le direzioni. Durante il boom la pressione sui disoccupati è una buona cosa. Possono effettivamente trovare un lavoro. Non solo grazie ad Hartz IV, ma anche perché le prestazioni delle agenzie per il lavoro (Arbeitsagentur) sono diventate migliori. Durante le recessioni, Hartz IV nel breve termine non è di alcun aiuto. Nel lungo periodo potrebbe addirittura causare qualcosa di molto negativo: immaginiamoci se nella crisi del 2009 non avessimo avuto nessun "conto delle ore lavorate" (Arbeitszeitkonten) e i lavoratori fossero stati licenziati. Dopo un anno, un milione di persone sarebbero rientrate nel sistema Hartz IV. Da un punto di vista sociale e politico sarebbe stata una catastrofe.

Focus: Lo slogan della riforma Hartz IV era "esigere e sviluppare". Entrambi gli aspetti sono stati approfonditi?

Horn: No, non vedo nessun equilibrio. L'aspetto dello sviluppo c'è sicuramente ma non è stato significativamente ampliato. Quanto piu' un discoccupato viene stimolato, meglio è. E l'agenzia per il lavoro dovrebbe essere ancora piu' rapida. Ai disoccupati bisognerebbe fare un'offerta, prima che questi diventino disoccupati di lungo periodo. Non devono ricevere il bollino di "disoccupato": questo non fa altro che rafforzare il loro stato di disoccupazione. La probabilità di ricevere un lavoro, si riduce con la durata della disoccupazione.

Focus: Per i disoccupati di lungo periodo Hartz IV ha fatto qualcosa?

Horn: Nulla. Questo è ancora un grande problema. La riforma doveva riportare sul mercato i disoccupati di lungo periodo. Per queste persone c'è invece bisogno di un diverso  mercato del lavoro, supportato dallo stato, che permetta loro di tornare ad una vita lavorativa.

Focus: Che cosa cambierebbe di Hartz IV?

Horn: Le tariffe Hartz sono molto severe. Le riforme avrebbero una maggiore accettazione, se i destinatari dei sussidi ricevessero un trattamento migliore rispetto all'attuale. Hartz IV non dovrebbe significare una vita ai margini della società. Le regole per il calcolo sono molto rigide. Inoltre, le procedure sono complicate e legalmente vulnerabili. Tutto ciò deve essere affrontato. 

giovedì 16 agosto 2012

Hartz IV compie 10 anni

Stampa conservatrice e progressista almeno su una cosa sono d'accordo: Hartz IV è stata una riforma di successo che ha migliorato il mercato del lavoro tedesco. FAZ.net celebra i 10 anni delle riforme con un'analisi dei risultati.


Sono passati 10 anni da quando la commissione Hartz ha presentato il progetto di riforma. "Hartz IV" è stata nel dopoguerra la piu' grande riforma sociale e del lavoro.

Nella riforma Hartz IV l'elemento centrale è stata la fusione del sussidio di disoccupazione con gli altri sussidi sociali. Secondo il principio dello "aiutare e svilppare", lo stato voleva mostrare che non intendeva solamente pagare gli alimenti, ma anche riportare le persone nel mercato del lavoro. Per questa ragione, nella scala internazionale, si è scelta una definizione di attività abbastanza rigida: chi può dedicarsi ad un lavoro per almeno tre ore al giorno, viene inserito nel sistema Hartz IV. Da allora, i sussidi sociali sono garantiti solo alle persone incapaci di lavorare e bisognose di aiuto. "Le riforme Hartz IV hanno portato chiarezza nelle statistiche e hanno reso pubblici i nostri problemi di occupazione", ci dice oggi Ulrich Walwei, vicedirettore del "Instituts für Arbeitsmarkt- und Berufsforschung" (IAB).

Le conseguenze: per la prima volta ad inizio 2005 il numero dei disoccupati registrati ha superato i 5 milioni, il tasso medio annuo aveva raggiunto quasi il 12%. Sette anni dopo la situazione è cambiata radicalmente. I soli 3 milioni di disoccuapti attuali, secondo i ricercatori, non sono solo da ricondurre alla positiva congiuntura economica a alla demografia favorevole. Minacciati di finire nel sistema Hartz IV, molti disoccupati hanno dovuto accettare un lavoro, ci dice Walvei. Inoltre, le indennità di disoccupazione sono state limitate a soli 12 mesi. Per i lavoratori piu' anziani,  in seguito sono stati approvati termini piu' lunghi.

Attualmente gli occupati con un lavoro regolare sono circa 29 milioni, un numero in precedenza raggiunto solo per un breve periodo dopo la riunificazione. All'aumento dell'occupazione, accanto alle riforme Hartz IV, ha contribuito anche l'Agenda 2010 con la liberalizzazione del lavoro a tempo (Zeitarbeit), i Minijobs e l'allentamento delle leggi sull'ingresso nel mercato del lavoro, soprattutto per i lavoratori con basse qualifiche e i disoccupati di lungo periodo. I sindacati e i partiti di sinistra hanno criticato questi sviluppi: oggi infatti un tedesco su 5 ha un'occupazione con basso salario (Niedriglohnsektor). Per gli esperti il prossimo obiettivo sarà quello di riuscire a far funzionare bene non solo l'entrata, ma anche l'uscita. Dopo un periodo di occupazione, infatti, molti ritornano sotto Hartz IV. Inoltre c'è un grosso gruppo di centinaia di migliaia di beneficiari, che fin dall'introduzione della riforma non hanno mai lavorato. Tuttavia nel complesso, se confrontata con gli altri paesi, in materia di disoccupazione la Germania si è trasformata da caso problematico a prima della classe accanto a Olanda, Austria e Svizzera.


I costi della riforma.

Contrariamente alle promesse, la riforma non ha dato un contributo al risanamento dei conti. Nel 2004, l'ultimo anno prima dell'introduzione di Hartz IV,  per i disoccupati e per i beneficiari degli aiuti sociali, il governo federale e i comuni in totale hanno speso 38 miliardi di Euro. Dopo la fusione di entrambe le prestazioni nell'indennità di disoccupazione („Arbeitslosengeld II“) i costi nel 2005 sono saliti a 45 miliardi di Euro. A questi sono da aggiungere i costi per il sostentamento dei pensionati, dei malati e disabili non in grado di lavorare, e per i quali è previsto il classico aiuto sociale.

Ai destinatari Hartz IV il governo federale rimborsa le "passività regolari" e attraverso l'agenzia per il lavoro federale gli interventi per il ritorno sul mercato del lavoro. Nei casi particolari vengono rimborsate determinate ulteriori esigenze, come ad esempio per le madri single, o i malati cronici o i disabili. Inoltre, il governo federale sostiene i costi per l'assicurazione contro la malattia e la cura per i 3.3 milioni di nuclei familiari sotto Hartz IV.

Hartz IV nei tribunali

Le proteste della popolazione, le leggi e i regolamenti non molto chiari, uniti ad un'applicazione irregolare nei jobcenter sono sfociati in un fiume di ricorsi al tribunale federale sociale (Bundessozialgericht). Anno dopo anno, il tribunale sociale federale ha registrato un nuovo record di ricorsi, alla corte di Kassel è stato addirittura creata una nuova apposita sezione. Nel 2011 il trend si è finalmente invertito: sono stati contati infatti circa 170.000 nuovi ricorsi - 9000 in meno del 2010. A Berlino e Brandeburgo, dove da sempre ci sono molti ricorsi contro Hartz IV, i tribunali hanno registrato un aumento anche nel 2011. Il colpo decisivo contro la riforma è arrivato da Karlsruhe. Nel febbraio 2010 la Corte costituzionale ha deciso che la riforma conteneva già un errore quando è stata approvata: non assicurerebbe il diritto ad una sussistenza dignitosa. Il legislatore non avrebbe infatti utilizzato dei criteri di calcolo delle prestazioni sensati. Se si considerano le prestazioni ordinare per i bambini sotto i 14 anni, secondo il senato della Corte di Karlsruhe ci sarebbe un "fallimento completo nella determinazione delle esigenze dei bambini". Da allora il legislatore deve prevedere il calcolo delle prestazioni in maniera trasparente, controllandole e se necessario incrementandole, in modo che anche l'aumento dei prezzi e delle tasse possa essere preso in considerazione.

Il centro per l'impiego come punto focale.

L'amministrazione Hartz IV ha dovuto essere riorganizzata, dopo che alla fine del 2007 i vecchi gruppi di lavoro composti da governo federale e comuni erano stati definiti incostituzionali. Il punto di contatto per i destinatari Hartz IV sono diventati i jobcenter locale. Nella maggior parte dei casi sono strutture condivise dall'agenzia per il lavoro (federale) e dai relativi comuni. Jobcenter sono anche le strutture dei 110 comuni che hanno scelto di assumere la gestione degli aiuti Hartz IV in maniera autonoma. 

L'uomo dietro le riforme

Peter Hartz oggi ha 71 anni, grazie alle sue idee innovative sul lavoro, dopo essere stato il direttore del personale di Volkswagen, è diventato il padre delle riforme che portano il suo nome. La sua attività presso VW gli è costata però la reputazione. In relazione ad alcuni pagamenti speciali e ad alcuni viaggi di piacere del consiglio di fabbrica, nel 2007 è stato condannato per malversazione ad una pena di 2 anni, poi sospesa, e ad una multa di circa 500.000 Euro. In seguito ha cercato il ritorno con delle nuove proposte sul recupero dei disoccupati. Le idee non hanno però trovato ascolto. Peter Hartz è attualmente impegnato nella sua fondazione per lo sviluppo della Saarland.

mercoledì 5 dicembre 2018

Lettera aperta a un truffatore Hartz IV

Lo stato tedesco spende circa 40 miliardi di euro all'anno per le prestazioni sociali erogate ai sussidiati Hartz IV (sussidio, affitto, bollette, formazione, etc). A truffare lo stato sociale non ci sono solo le bande dell'est Europa specializzate nel portare in Germania migliaia di disperati con l'unico obiettivo di incassare sussidi, ma anche tanti disoccupati nati e cresciuti in Germania che oltre a incassare l'indennità fanno qualche lavoretto al nero senza dichiararlo all'Arbeitsamt. I casi  accertati di truffa allo stato sociale lo scorso anno sono stati relativamente pochi, circa 150.000. Non esistono numeri certi, tuttavia è possibilissimo che nella civilissima e onestissima Germania del 2018 fra il 10 e il 20% dei sussidiati Hartz abbia un secondo lavoro al nero, si tratterebbe quindi di diversi miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti alle casse dello stato sociale.  Elżbieta Kremplewski, una sussidiata, ha scritto una lettera aperta ai truffatori Hartz. Dall'Huffington Post


Caro truffatore sociale,

in verità io e te siamo sulla stessa barca: voi vivete di Hartz IV, io vivo di Hartz IV. Voi avete un lavoretto, anche io ho un lavoretto.

Quello che ci distingue: io ho informato il Jobcenter del mio lavoretto part-time - voi invece non l'avete fatto. Cosi' potete farvi pagare l'appartamento dallo stato, incassate il sussidio mensile di 416 euro e tutto quello che riuscite a guadagnare con i lavoretti al nero.

Mi chiedo: come potete dormire sonni tranquilli la notte? Come potete avere la coscienza pulita se accettate l'aiuto dello stato e allo stesso tempo lo raggirate?

Percepisco il sussidio Hartz IV da circa cinque anni, in precedenza ho lavorato per tre diverse aziende, tutte fallite. Verso la fine dei 50 anni non sono piu' riuscita a trovare un nuovo lavoro a tempo pieno, da allora percepisco l'indennità Arbeitslosengeld II (Hartz) e lavoro in un supermercato.

Ogni mese invio la mia busta paga al centro per l'impiego

Conosco persone che truffano lo stato sociale

Finanziariamente ce la faccio, ma non sono contenta della mia situazione. Forse è per questo che non voglio rendere la mia vita ancora più difficile cercando di approfittare del sistema.

Conosco un po 'di persone che hanno lavorato in nero o che stanno lavorando in nero - persone che ho conosciuto mentre portavo a spasso il cane, oppure vicini.

Ho un amica che vive di Hartz IV e che per anni ha fatto le pulizie o ha portato in giro i cani al nero arrivando a guadagnare fino a 200 euro al mese. Un altro amico invece si fa integrare la pensione dallo stato e contemporaneamente fa anche delle piccole riparazioni - senza avvisare l'Arbeitsamt, naturalmente.

Penso che non sia giusto. Ma poiché non auguro il male a nessuno, nemmeno a voi, cari truffatori sociali, e non voglio che i miei conoscenti perdano la loro base esistenziale, non li denuncio.

Allo stesso tempo, tuttavia, mi chiedo come ci si possa comportare in modo così irrispettoso nei confronti del sistema sociale.

Le persone mi considerano stupida perché sono onesta

In molti pensano che io sia stupida perché ho informato il Jobcenter del mio lavoro part-time, invece di cercare una scappatoia per guadagnare due soldi in piu'.

Queste persone non hanno capito qual'è il vero problema esistenziale di Hartz IV: non si tratta di guadagnare in ogni modo due soldi in piu'. Quelle poche centinaia di euro in piu' che ogni mese avrei a disposizione non migliorerebbero la mia vita.

Sarei comunque senza un lavoro regolare a tempo pieno, e non avrei comunque una collega la sera con cui poter andare a prendere una birra dopo il lavoro, nessuna prospettiva professionale. Al contrario, non sarei solo un sussidiato Hartz IV, ma anche un truffatore sociale.

Non siamo tutti così.

I destinatari di Hartz IV non sono dei criminali, sono soprattutto persone bisognose che hanno vissuto storie tragiche e ora dipendono dall'aiuto dello stato.

Forse ci sono state difficoltà personali, forse hanno dovuto prendersi cura di un familiare malato per molti anni e quindi non hanno potuto lavorare, forse erano malati oppure sono stati licenziati dopo 30 anni di lavoro.

Il fatto è che anche se Hartz IV ha i suoi punti deboli e ha decisamente bisogno di essere migliorato noi (e voi, cari amici truffatori sociali) possiamo ritenerci fortunati di vivere in uno stato sociale funzionante. Chi non ha nessun'altra possibilità se non quella di ricorrere allo stato sociale, dovrebbe usare queste risorse in maniera responsabile. E la maggior parte effettivamente lo fa.

I destinatari di Hartz IV vengono spesso mostrati nel loro lato peggiore

Sfortunatamente i media amano trasmettere un'immagine diversa. Attualmente c'è la brutta tendenza a mostrare il lato peggiore dei destinatari di Hartz IV. Recentemente la "Bild Zeitung" ha parlato di un percettore di Hartz IV che avrebbe guadagnato centinaia di migliaia di euro come magnaccia.

Le persone cattive sono ovunque, persino i destinatari di Hartz IV non sono dei santi. Focalizzare tuttavia l'attenzione dei media sulle pecore nere isolate crea un'immagine distorta delle persone bisognose.

Se una piattaforma mediatica come la "Bild Zeitung" mostra in grande stile ogni giorno il modo in cui una persona ruba dei soldi allo stato (perché è quello che fa esattamente chi si approfitta del sistema), l'unica concetto che entra nella testa delle persone è: Hartzer = imbroglione.

Il messaggio: "il percettore di Hartz IV vive normalmente e osserva le regole del gioco" probabilmente da un punto di vista mediatico non è così efficace.

La maggior parte dei destinatari di Hartz IV vive rispettando le regole

Secondo la Bundesagentur für Arbeit, il numero dei casi in cui si sospetta una frode sociale è diminuito dello 0,8%, ed è sceso nel 2017 a 148.524 casi. Sui circa 4,2 milioni di percettori Hartz IV, solo il 3,5% quindi è sospettato di frode sociale.

Il racconto in termini esageratamente negativi calunnia i veri obiettivi dello stato sociale: aiutare le persone che necessitano di questa forma di sostegno.

I media dovrebbero mostrare anche quanti beneficiari fanno buon uso delle risorse finanziarie, si danno da fare per trovare un lavoro onesto e raccontare le loro storie e i loro destini.

Abbiamo bisogno di un sistema sociale e coloro che beneficiano delle sue risorse dovrebbero usarlo responsabilmente. Questo vale anche per te, caro truffatore sociale.

Coloro che sfruttano lo stato sociale tuttavia non dovrebbero essere pubblicizzati come i rappresentanti negativi di un intero gruppo sociale. Alla fine ciò danneggia solo le persone che hanno veramente bisogno di aiuto e che se lo sono anche meritato.

venerdì 9 marzo 2018

Come funziona il reddito di cittadinanza in Germania: Hartz IV non è una passeggiata di salute!


Al di là degli ipotetici assalti ai centri per l'impiego, la vera fake news consiste nell'aver fatto credere che il reddito di sussistenza e le altre forme di sostegno alle persone in stato di necessità siano una passeggiata di salute. 

Purtroppo non è cosi': Hartz IV è un sistema burocratico e vessatorio che spesso annulla la dignità delle persone e costringe ad una vita ai margini della società.

Qui sotto una lista di articoli tradotti direttamente dalla stampa tedesca nel corso degli ultimi 18 mesi. Articoli per chiarire come funziona realmente Hartz IV, il sistema tedesco per il sostegno alle persone in stato di necessità.






Vita di un Hartz IV



Povertà per legge, Hartz IV



La paura di Hartz IV



Gli Hartz IV non possono avere risparmi



Le riforme prossime venture ovvero quando un Jobcenter di Berlino obbliga una giovane madre a lavorare in un sexy shop



Buone notizie per il Lumpenproletariat: le sanzioni Hartz IV potrebbero avere i giorni contati



Un giorno all'Arbeitsamt nella ricca Monaco di Baviera



La nuova frontiera di Hartz IV



Vite da Hartz IV



Il trauma dell'Agenda 2010



Il trauma dell'Agenda 2010 (seconda parte)



Sempre piu' bambini poveri in un paese ricco



Jobwunder e Hartz IV, qualcuno crede ancora ai miracoli?



10,78 miliardi di euro di sussidi sociali Hartz IV che somigliano tanto a sovvenzioni statali per le imprese
















martedì 26 giugno 2012

Quando un lavoro non basta


Su Die Welt, leggiamo che un numero sempre maggiore di occupati, per sbarcare il lunario ha bisogno di un sussidio statale: è l'effetto delle riforme Hartz IV, realizzate dai socialdemocratici, apprezzate dai conservatori, e artefici del Jobwunder.
Un destinatario su 3 dei sussidi Hartz-IV ha un lavoro ed un "Kombilohn" (salario integrato da un sussidio pubblico). L'introduzione di un salario minimo potrebbe essere una soluzione e ridurre le spese a carico dello stato.

Il numero dei lavoratori che non possono vivere con il proprio lavoro e che quindi ricevono un sussidio dallo stato è cresciuto.

Il numero delle famiglie con almeno un lavoratore destinatario di un sussidio Hartz IV - cosiddetti Aufstocker - secondo i calcoli della confederazione sindacale (DGB), anticipati a Die Welt, dal 2007 al 2010 sono cresciuti dell'11% nei Laender orientali e del 14% nei Laender occidentali. 

Hartz IV non sarebbe "solamente un sistema di sostegno per i disoccupati, ma sempre di piu' anche per gli occupati che non possono vivere solo del loro salario", ci dice Wilhelm Adamy, esperto di mercato del lavoro nella DGB.

In tutto il paese nel dicembre 2011, gli occupati che ricevevano sussidi Hartz IV erano 1.35 milioni, nel 2007 erano 1.22 milioni. Circa il 30% dei sussidiati Hartz IV in grado di lavorare secondo i calcoli DGB nel 2011,  sono Aufstocker (ricevono cioè un'integrazione dallo stato), nel 2007 erano il 23.1 %.

L'ufficio del lavoro (Arbeitsagentur) non è preoccupato

Secondo Adamy, sempre piu' lavoratori diventano degli Aufstocker all'interno del sistema Hartz IV. Lavoratori che fino ad allora non ne avevano ancora avuto bisogno, e che dal sistema di integrazione non riescono piu' ad uscire. "C'è il rischio che sotto l'apparenza degli Aufstocker si nasconda una disoccupazione sedimentata. La mia vera preoccupazione è che ci sia un gruppo di persone che non riuscirà piu' ad entrare nel mercato del lavoro".

L'agenzia per il lavoro federale vede le cifre in maniera meno drammatica: è da valutare positivamente il fatto che sempre piu' disoccupati che ricevono un sussidio inizino a lavorare, ci dice una portavoce. Molti di loro sono costretti ad integrare il salario; ciò è dovuto al fatto che molti di questi impieghi sono creati nel settore del lavoro temporaneo e nel settore dei servizi, dove notoriamente non vengono pagati salari elevati.

I centri per l'impiego tuttavia si impegnano per far trovare a questo gruppo di sussidiati Hartz IV un'occupazione con cui possano vivere. "Il sussidio integrativo può essere la carta di ingresso", ci dice la portavoce. Che sottolinea come l'occupazione in generale sia cresciuta.

Il numero di coloro che con un lavoro regolare ricevono un salario integrativo - secondo Adamy circa la metà dei riceventi un sussidio Hartz IV - è cresciuto di pari passo con la crescita dell'occupazione in generale. La quota era pari al 2.6 % nel 2007 e nel settembre 2001 era al 2.5 %.

Integrazione salariale nonostante un lavoro a tempo pieno

Adamy vede la stagnazione in maniera critica: "E' sorprendente: nonostante il positivo sviluppo congiunturale, non si è riusciti a ridurre il numero degli occupati con un'assicurazione sociale che ricevono un'integrazione salariale", ci dice Adamy. Se fossero state fatte riforme importanti come i contributi familiari per i nuclei a basso reddito, i contributi per gli affitti, l'introduzione dei salari minimi in tutti i settori, molti lavoratori non avrebbero avuto bisogno di un salario integrativo. La DGB vorrebbe estendere ulteriormente queste riforme.

L'esperto di mercato del lavoro Hilmar Schneider, del "Institut zur Zukunft der Arbeit" è tuttavia scettico. Il suo sospetto si basa sul fatto che molti Aufstocker hanno un lavoro a tempo pieno. Secondo Adamy 331.000 Aufstocker hanno un regolare lavoro a tempo pieno.

"In qualche modo si dovrà uscire dal sistema - a meno che non si continuino a pagare stipendi immorali", ci dice Schneider. Il numero elevato di Aufstocker con un lavoro a tempo pieno, puo' essere un segnale del fatto che le agenzie per il lavoro esercitano una grande pressione affinché i destinatari degli aiuti Hartz IV accettino anche lavori mal pagati.

I datori di lavoro potrebbero essere tentati di pagare salari al di sotto della produttività perchè gli interessati dovranno accettare comunque. Le agenzie federali per il lavoro causerebbero distorsioni di mercato, che alla fine rendono per molti occupati la condizione di sussidiato una condizione permanente.

Bassi salari e lavoro part-time sempre piu' diffusi

Il numero degli Aufstocker è cresciuto negli ultimi anni soprattutto nel sud e nell'ovest del paese. Adamy attribuisce questa tendenza a tre cause: il lavoro temporaneo si espande, salari generalmente stagnanti negli ultimi anni e affitti costantemente in crescita. "Sempre piu' persone non qualificate anche ad ovest non possono piu' vivere del loro salario".

Molti lavorano part-time e ricevono un basso salario. Prima di tutto nel commercio al dettaglio, dove i datori di lavoro fanno affidamento per ragioni di flessibilità sui contratti a tempo parziale. Così anche fra gli Aufstocker il lavoro part-time si è diffuso: durante il 2007 solo il 32% dei lavoratori assicurati lavoravano part-time, nel 2010 erano il 40%.

Sebbene ci siano anche nell'ovest sempre piu' Aufstocker, nei lander orientali la percentuale degli occupati che riceve un sussidio integrativo, fra i destinatari Hartz IV in grado di lavorare, è chiaramente piu' alta che nei vecchi Bundeslander; la percentuale piu' alta è in Sachsen e Thüringen, con il 35%. La percentuale piu' bassa con il 26.8 % è in Nord Reno Wesfalia e nelle città stato Amburgo e Brema.

Un prodotto delle riforme Hartz IV

I sussidi di integrazione al salario (Aufstocken) sono possibili dall'introduzione della riforma Hartz IV. Gli architetti dell'agenda 2010 erano convinti che è sempre meglio lavorare, anche quando lo stipendio non basta per vivere. Chi a un certo punto smette di lavorare, vede calare rapidamente le sue possibilità di trovare un nuovo lavoro .

Pertanto nell'ambito delle riforme Hartz IV è prevista la possibilità di ricevere un sostegno dallo stato. Con un sistema combinato salario piu' integrazione, lo stato spende meno di quanto spenderebbe se la persona fosse disoccupata e quindi avesse diritto ad un sussidio completo.

I sindacati ed altri critici ritengono che molti datori di lavoro sfruttano il sistema e in considerazione dei sussidi statali abbassano i salari.

Il salario minimo potrebbe ridurre i costi per lo stato

Un salario minimo generale, secondo i sindacati, potrebbe ridurre il numero degli occupati con un basso salario e far diminuire i costi per lo stato. La DGB pone la sua attenzione sui lavoratori che oltre a svolgere un regolare lavoro con assicurazione sociale, ricevono un sussidio di integrazione. Una metà degli Aufstocker, secondo DGB, sarebbero soprattutto Minijobber e altri lavoratori con condizioni precarie oppure lavoratori autonomi.

Per i lavori con regolare assicurazione sociale, la DGB ritiene le aziende responsabili: i lavoratori devono essere retribuiti in modo da non dover piu' ricevere aiuti dallo stato.

In tutta la Repubblica Federale gli Aufstocker nel 2010 sono costati circa 4 miliardi di Euro - 2.186 milardi sono arrivati dallo stato, 1.746 miliardi dai comuni. In media ricevevano circa 600 € di prestazioni passive, di cui 330 per le spese di alloggio.

lunedì 23 aprile 2018

Hartz IV: poco per vivere, troppo per morire

La ZDF (RAI 2 tedesca) intervista Frank Steger, un consulente Hartz IV che a Berlino aiuta le persone in difficoltà a difendersi dalle richieste e dalle vessazioni dei Jobcenter. Steger sulle sanzioni previste da Hartz IV non ha dubbi: servono solo a tenere in piedi un gigantesco settore a basso salario e sono una minaccia alla dignità delle persone. Ne parla la ZDF


heute.de: l'ex cancelliere federale Gerhard Schröder, per giustificare l'introduzione di Hartz IV, sottolineo' allora che non esiste alcun diritto alla pigrizia. Le sanzioni possono essere considerate una risposta pedagogicamente giustificata?

Steger: è un vecchio pregiudizio quello quello secondo il quale la disoccupazione sia dovuta alla pigrizia. Questo argomento viene usato spesso per screditare le persone e per alimentare le discussioni da bar, ma non riflette la realtà. Questo approccio non riesce a spiegarci perché in Germania nel mercato del lavoro abbiamo situazioni molto diverse. I bavaresi non sono necessariamente piu' diligenti dei tedeschi dell'est. Piuttosto, secondo la nostra esperienza, la stragrande maggioranza delle persone vorrebbe lavorare e partecipare alla vita sociale. 


Parlare di pigrizia è servito piu' che altro a giustificare la propria politica di riduzione dei diritti sociali. Le sanzioni sono uno strumento collaudato per far avanzare il settore a basso salario, cresciuto massicciamente grazie ad Hartz IV. E si tratta in primo luogo di questa minaccia. Il problema: le persone sanno di poter essere sanzionate se non sono disposte a cedere alle pressioni esercitate su di loro. Ecco perché finiscono per accettare ogni lavoro possibile anche con un pessimo stipendio. Gerhard Schröder a Davos durante l'incontro dei capi di stato e delle elite economiche si è persino vantato di aver "creato il piu' grande settore a basso reddito in Europa".

heute.de: con quale frequenza nella consulenza quotidiana ha a che fare con persone colpite da sanzioni Hartz IV?

Steger: quantitativamente si tratta di un problema marginale. Il tasso di sanzioni è intorno al 3%, percentuale che si riflette anche nel nostro lavoro. Sono altri i temi che dominano la routine di consulenza. Si tratta soprattutto dell'assunzione dei costi per l'alloggio. A Berlino, come altrove, i sussidi concessi dallo stato ai beneficiari di Hartz IV spesso sono insufficienti per coprire il costo reale degli alloggi. Alle persone colpite viene quindi chiesto di ridurre le spese per l'affitto, possibile pero' solo allontanandosi dalla città. Di solito nelle grandi città è pura teoria. L'unica via di uscita: le persone colpite devono pagare con il loro sussidio Hartz IV la differenza esistente fra i costi di affitto effettivi e quelli ricevuti con il sussidio per l'alloggio. In questo modo finiscono per scendere sotto al livello minimo di sussistenza. Ma quando il sanzionato arriva da noi, in genere per la persona coinvolta si tratta di una questione di sopravvivenza.

heute.de: quali sono le conseguenze delle sanzioni per le persone colpite?

Steger: le sanzioni hanno un enorme impatto sulle condizioni di sussistena minime. Se ad esempio su di una prestazione di 416 euro viene imposta una sanzione del 30%, perché magari un'offerta di lavoro non è stata accettata, al sanzionato restano meno di 300 euro al mese per sopravvivere. Le sanzioni vengono comunque applicate per tre mesi, anche se la persona interessata dovesse poi accettare il lavoro.

heute.de: sono veramente gravi i motivi che portano i Jobcenter a comminare delle sanzioni?

Steger: è stato documentato che il 70% delle sanzioni viene imposto perché la persona non si è presentata ad un appuntamento. Questo spesso non accade perché le persone colpite non vogliano rispettare le regole, ma semplicemente perché sono disorganizzate. Non hanno un calendario per gli appuntamenti oppure non aprono regolarmente la posta che ricevono, perché ad esempio hanno paura.

heute.de: in quale misura secondo lei l'espressione "troppo poco per vivere, troppo per morire" puo' essere applicata ad Hartz IV?

Steger: anche dal punto di vista scientifico è stato calcolato che i sussidi standard, a seconda del nucleo da cui vengono percepiti, sono fino a 150 euro troppo bassi. Per chiarire: la somma prevista dalle tariffe standard per l'alimentazione e le bevande è di 4.77 euro al giorno. Per l'educazione ci sono 1.06 euro al mese. Riuscire a sopravviere, a dir poco, è una sfida. Vediamo ogni volta che le persone colpite dopo il 20 del mese hanno dei problemi a sopravvivere. Per non parlare di quando un elettrodomestico si rompe.

heute.de: Hartz IV e l'idea secondo cui bisogna "aiutare e pretendere" sono ancora attuali?

Steger: sono dell'opinione che Hartz IV sin dalla sua introduzione sia superato e mi auguro si possa tornare ad un sistema di sicurezza sociale in grado di proteggere dalla disoccupazione e di mitigarne le conseguenze. A Berlino abbiamo la situazione in cui solo il 20% dei disoccupati percepisce un'indennità di disoccupazione. L'altro 80% percepisce un'indennità Hartz IV. In linea di principio oggi la disoccupazione è sinonimo di povertà. Si tratta di una grave aberrazione socio-politica. Dopo un anno di disoccupazione le persone devono aver utilizzato la maggior parte dei loro beni ed essersi spogliate di tutto per poter accedere alle prestazioni Hartz IV. Già questa è sufficiente come umiliazione, per non parlare delle sanzioni.

domenica 6 maggio 2018

Hartz IV, quando restano solo 1.77 euro all'ora

Tutti parlano della riforma di Hartz IV o addirittura del suo superamento, ma quali sono i numeri del sistema tedesco per l'aiuto alle persone in stato di necessità, piu' comunemente conosciuto come Hartz IV? Qualche cifra per fare un po' di chiarezza, ne parla Die Zeit.


9.6 % di tutte le famiglie percepisce un sussidio Hartz IV

Il numero dei disoccupati in Germania continua a scendere: al momento ci sono 2.38 milioni di persone registrate come disoccupate. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il minimo storico del 5.3 %. Alcuni sognano addirittura di arrivare alla piena occupazione. Ma quasi una famiglia su dieci ricevere un sussidio oppure un'integrazione salariale Hartz IV. Nelle statistiche dell'Agenzia Federale per l'occupazione ci sono circa sei milioni di persone registrate come bisognose che ricevono prestazioni dalla sicurezza di base per chi è in cerca di un lavoro. Fra queste ci sono le  indennità di disoccupazione e le prestazioni ai sensi del secondo codice di sicurezza sociale, comprese le indennità di sostegno per l'alloggio e gli assegni per i figli (oltre al Kindergeld) pagate ai lavoratori a basso reddito. "Cio' significa che il 7.8% della popolazione in età lavorativa ha bisogno di aiuto", scrive la Bundesagentur für Arbeit nelle sue ultime statistiche, "vale a dire il 9.6% di tutte le famiglie".

650, i giorni che un disoccupato in media rimane nel sistema Hartz IV

Chi riceve un sussidio Hartz IV oggi lo percepisce in media per un periodo piu' lungo rispetto a quanto accadeva qualche anno fa. La durata media è salita fino a 650 giorni. Otto anni fa erano 555 giorni. Cio' significa che molte persone oggi tendono a restare disoccupate piu' a lungo rispetto al 2010. Ma significa anche: dopo circa 2 anni gli Hartz IV trovano un nuovo lavoro. Attualmente ci sono circa 317.000 disoccupati che percepiscono un sussidio di disoccupazione da oltre 3 anni. Nel 2011 erano meno, cioè 298.000. La Linke recentemente ha voluto attirare l'attenzione su questo tema con un'interrogazione parlamentare. L'aumento della durata del periodo di percezione del sussidio indica una "cronicizzazione della disoccupazione di lunga durata", ha detto un portavoce della Bundesagentur für Arbeit. 

841.000 sono disoccupati di lunga durata

Anche il numero dei disoccupati di lunga durata negli ultimi anni è diminuito. Mentre nel 2005 erano circa 1.8 milioni, al momento sono solo 841.000. Secondo l'agenzia federale per l'impiego viene considerato disoccupato di lunga durata chi da piu' di un anno è alla ricerca di un lavoro. Messo in questo modo non sarebbe una prova del fatto che le riforme Hartz abbiano reso il mercato del lavoro piu' asociale e del fatto che solo i disoccupati in grado di lavorare possano reintegrarsi nei periodi di boom. Inoltre, attualmente ci sono oltre 1.2 milioni di posti di lavoro vacanti. Fra questi ci sono molti lavoratori non qualificati o poco qualificati, dicono i ricercatori. E' quindi probabile che in molti luoghi vi sia una discrepanza fra il tipo di posti di lavoro vacanti e le persone in cerca di un lavoro in quel luogo.

1.570.000 percettori di Hartz IV sono disoccupati

Non tutti i beneficiari sono disoccupati, al contrario. In generale, i sussidi vengono  pagati anche ai partner che non lavorano e che vivono nella stessa famiglia. E naturalmente anche ai bambini minorenni, percio' il numero dei destinatari di Hartz IV è molto piu' grande rispetto al numero dei disoccupati. Inoltre i sussidi vengono pagati anche quando le persone in stato di necessità non possono lavorare, perché hanno dei bambini piccoli oppure perché devono prendersi cura dei genitori, per questa ragione l'accettazione di un lavoro viene considerata irragionevole. Non vengono tuttavia considerati come disoccupati. Nel complesso i percettori di Hartz IV che non sono in condizione di lavorare sono circa 1.7 milioni di persone. Fra questi ci sono coloro che sono troppo vecchi, sono malati oppure sono troppo giovani. I restanti 4.2 milioni di percettori di un sussidio sono tuttavia sufficientemente sani per lavorare e sono in età da lavoro. Di questi, 1.57 milioni sono registrati come in cerca di un lavoro. Gli altri 2.6 milioni non sono considerati disoccupati e lavorano per meno di 15 ore a settimana (ungeförderten Beschäftigungsverhältnissen), partecipano ad una misura di  formazione oppure riqualificazione, lavorano regolarmente con un mini-job, hanno un lavoro regolare oppure sono lavoratori autonomi. Nel complesso il 29% dei percettori guadagna qualcosa con il proprio lavoro retribuito.

205.000 destinatari di Hartz IV lavorano a tempo pieno

371.000 lavoratori dipendenti e percettori di un sussidio Hartz IV - circa un terzo - hanno solo un mini-job, guadagnano quindi al massimo 450 al mese. Di questi soldi possono trattenere al massimo i primi 100 euro, il resto viene  scalato dal sussidio pubblico. Oltre la metà, vale a dire 598.000, sono  lavoratori dipendenti con un lavoro che prevede un'assicurazione sociale, pagano quindi i contributi per la sicurezza sociale. Spesso lavorano a tempo parziale (393.000 occupati). Ciò è dovuto principalmente al fatto che molti genitori single o genitori in famiglie sussidiate non possono o non vogliono lavorare a tempo pieno a causa dei loro figli. Oppure perché il datore di lavoro non offre un lavoro a tempo pieno. Nel complesso 205.000 persone hanno anche un lavoro regolare a tempo pieno - ma guadagnano cosi' poco che devono fare affidamento sui servizi di supporto previsti da Hartz IV. Sono di fatto lavoratori nel cosiddetto settore a basso reddito. Ci sono poi quasi 90.000 lavoratori autonomi che necessitano di un ulteriore aiuto finanziario. Non possono superare sia per se stessi o per la loro famiglia la soglia di reddito che i codici sociali indicano come il massimo per percepire un aiuto sociale. Per una coppia con due bambini si tratta di circa 1.300 euro al mese, a cui si aggiunge un sussidio per l'abitazione in media di 644 euro netti. 

Un Hartz IV puo' trattenere dal salario orario 1.8 euro l'ora

Del denaro che i percettori di Hartz IV guadagnano con il proprio lavoro possono tenerne solo una piccola parte. Solo i primi 100 euro possono essere intascati senza tasse. Ogni euro aggiuntivo deve essere scalato dal sussidio all'80-90% - la stessa somma sarà poi esclusa da altre prestazioni in egual misura, come ad esempio i sussidi di disoccupazione, i sussidi per l'alloggio o gli assegni per i figli. Ciò significa che con un salario orario di 8,84 euro e un'aliquota dell'80%, al lavoratore resteranno solo 1.77 euro. Gli Aufstocker e coloro che ricevono un'integrazione salariale, fra tutti i salariati, hanno l'aliquota piu' elevata, afferma l'economista Andreas Peichl, responsabile del Centro per la ricerca Ifo. Se con il loro reddito superano determinate soglie, allora potrebbe anche accadere che alcune prestazioni, come l'assegno per i figli, vengano completamente annullate. Di conseguenza in certe condizioni potrebbero anche ricevere un netto inferiore rispetto a quanto accadrebbe senza i guadagni aggiuntivi. E questo nei fatti è un incentivo a non aumentare il numero di ore lavorate oppure a non accettare un lavoro meglio retribuito, secondo Peichl.

946 euro è il sussidio medio mensile per i singoli e le famiglie

In media ogni comunità di bisogno (Bedarfsgemeinschaft) riceve 946 euro al mese. Un tale unità è composta in media  da 1.9 persone. Il 55 % dei beneficiari di prestazioni sono tuttavia singoli, cioè persone che vivono da sole. Ma nel restante 45 % delle famiglie ci sono anche dei coniugi o dei figli. Dei 946 euro, in media 785 euro sono rappresentati dalle indennità di disoccupazione e sociali. Ci sono in media anche 379 euro aggiuntivi per l'alloggio e il riscaldamento. Le prestazioni per le assicurazioni sociali sono altri 152 euro al mese. Ci sono anche 9 euro di prestazioni varie aggiuntive. L'importo del pagamento dipende anche dalla regione e dal comune in cui il destinatario vive: mentre il Nordrhein-Westfalen e l'Hessen pagano il massimo con rispettivamente 996 e 992 euro al mese, la Sassonia e la Turingia chiudono la classifica con 814 e 819 euro mensili. Tra le grandi città, Colonia ha il budget piu' alto per ogni percettore, ovvero 1.069 euro. Segue Stoccarda con 1.060 euro, c'è poi Monaco con 1.050 euro e Francoforte con 1.037 euro. A Berlino le famiglie beneficiarie ricevono in media 1.005 euro. Gli importi differiscono principalmente a causa del diverso costo degli affitti.

giovedì 12 gennaio 2017

La paura di Hartz IV

Inge Hannemann, attivista, giornalista ed ex-impiegata presso un Jobcenter di Amburgo, da anni si batte contro Hartz IV e contro lo strapotere dei centri per l'impiego. In un suo articolo sull'Huffington Post ci spiega perchè per superare la paura di Hartz IV è necessario eliminare il sistema sanzionatorio ed introdurre un reddito di base incondizionato. Da Huffingtonpost.de


A 11 anni dal varo delle leggi Hartz, il legislatore ha deciso di introdurre una modifica. Ufficialmente si parla di “semplificazione", ma se le rappresentanze degli impiegati dei Jobcenter, le organizzazioni sociali, i sindacati e i partiti parlano di burocrazia aggiuntiva, è facile capire che la complessità di Hartz IV resterà immutata.

La rilevanza politica della "Quarta legge per la prestazione di servizi moderni sul mercato del lavoro" resta di grande attualità. L'introduzione dell'Agenda 2010 e l'applicazione restrittiva di queste leggi fatta dai Jobcenter hanno rivoluzionato l'intera struttura dello stato sociale sancendo il passaggio dallo stato sociale al “workfare state”.

Sin dalla loro introduzione l'obiettivo dell'ex Cancelliere Schroeder non era quella di "aiutare e pretendere", piuttosto quello di creare il piu' grande settore a basso salario che la Germania abbia mai avuto. Nel frattempo in Germania si è effettivamente sviluppato il piu' grande settore a basso salario d'Europa, fatto che finito per mettere sotto pressione i paesi vicini. Per resistere a questa pressione, Austria ed Italia stanno pensando di importare Hartz IV.

Da questo punto di vista Hartz IV puo' essere considerato un successo. Dal punto di vista sociale e politico, invece, Hartz IV divide deliberatamente la società. La disoccupazione di massa del 2005 con circa 5 milioni di senza lavoro non è scomparsa, è stata piuttosto spostata sui lavori atipici.

La paura di Hartz IV è grande

Il numero dei contratti di lavoro atipici e a tempo determinato è aumentato costantemente, mentre i lavoratori per svolgere lo stesso lavoro guadagnano sempre meno. La paura di perdere il proprio posto di lavoro è cresciuta e i lavoratori si tengono stretti anche gli impieghi piu' desolanti. La paura di Hartz IV e della conseguente povertà e stigmatizzazione sociale sembrano essere piu' forti di ogni possibile lavoro, anche il meno dignitoso.

Da un lato c’è la paura di Hartz IV, dall'altro la pressione esercitata dai Jobcenter, per spingere le persone a continuare a lavorare come Aufstocker (con un'integrazione salariale) oppure l'obbligo di dover accettare qualsiasi impiego. E' necessario riconoscere che al centro dell’intero sistema ci sono le pretese dei Jobcenter, e non le persone. La spada di Damocle delle sanzioni e le possibilità di essere ricattati fanno di questa riforma un elemento di cambiamento radicale nel sistema di sicurezza sociale.

Nel corso del 2015 ci sono state piu' di un milione di sanzioni nei confronti sussidiati Hartz IV. Molti credono che una sanzione del Jobcenter riguardi solo la persona colpita. Ma è un equivoco.

Ogni sanzione si trasferisce anche sulla famiglia, quando un partner o dei bambini vivono nello stesso nucleo. Questo atto di punizione paternalistica contraddice il paragrafo 1 dello Statuto di Sicurezza Sociale secondo il quale i sussidi minimi per le persone non occupate dovrebbero garantire una vita dignitosa ad ogni individuo. Sono poi gli stessi Jobcenter ad imporre ai lavoratori quanto previsto dalle leggi sulla sicurezza sociale.

Sotto la costante minaccia di sanzioni, le persone vengono obbligate a fare quello che i Jobcenter pretendono da loro. Nonostante cio' i sussidiati vengono accusati di essere pigri e ogni volta gli si ripete la stessa frase: chi vuole veramente lavorare riesce comunque a trovare un lavoro. In questo contesto il concetto di responsabilità individuale della singola persona è la causa scatenante di un crescente squilibrio sociale che ci porta ad una povertà crescente in tutte le generazioni, alla povertà in vecchiaia e ad un divario crescente fra ricchi e poveri.

Non sono i disoccupati ad essere socialmente deboli, ma lo stato

Hartz IV ha rimosso la solidarietà dalla nostra società, una tendenza per altro già avviata da uno stato socialmente sempre piu' debole. Non sono i disoccupati ad essere antisociali, ma uno Stato che non intende mettere in pratica i principi dello stato sociale previsti dalla nostra Costituzione. 

Quando uno stato accetta la povertà, l’esclusione sociale e la mancanza di posti di lavoro, accetta in questo modo anche il rischio collegato di una de-democratizzazione. Ma ora è arrivato il momento di ricominciare in maniera diversa. Dobbiamo discutere delle alternative. I veri bisogni e le necessità della società intera dovranno finalmente essere presi in considerazione.

Da un lato è necessaria l’immediata abolizione delle sanzioni affinché il salario di sussistenza non si trasformi in un elemento negativo. Dall'altro, nel lungo periodo non è piu’ possibile evitare un reddito di base incondizionato quale strumento di emancipazione.

Le persone sono dipendenti dai Jobcenter

Solo in questo modo sarà possibile evitare la necessità per i salariati di vendere la propria forza lavoro a qualsiasi prezzo. La libertà di poter dire NO ad un lavoro pagato male oppure ad un lavoro non attrattivo, non solo rafforzerebbe ogni singolo individuo, ma permetterebbe di sviluppare un livello salariale che assicura la sopravvivenza personale.

Le persone non sarebbero piu' dipendenti dai Jobcenter, dalle norme dettate dal legislatore o da altre persone. Avremmo piuttosto la possibilità di risolvere alcuni degli attuali problemi sociali.

Il concetto di lavoro sarebbe in questo modo ridefinito e sarebbe finalmente possibile una partecipazione piu' equa alla vita sociale e alla ricchezza. La povertà infantile e in vecchiaia, la distribuzione della ricchezza ineguale e un sistema che si regge in piedi solo grazie al volontariato sono le conseguenze di strutture disfunzionali che devono essere corrette. In questo modo si potrebbe finalmente togliere la maschera ad Hartz IV, con grande danno per tutti coloro che fino ad ora ci hanno prosperato.